Il presidente iraniano masud pezeshkian ha rilasciato dichiarazioni importanti riguardo alla posizione di teheran sul nucleare e sulle tensioni recenti con gli Stati uniti. Intervenuto telefonicamente con i leader del qatar e degli emirati arabi uniti, pezeshkian ha ribadito la volontà dell’iran di tornare al dialogo, assicurando che il programma nucleare ha finalità esclusivamente civili. Le parole del presidente arrivano in un momento di alta tensione nella regione, dopo un attacco iraniano contro una base americana in medio oriente.
Il ruolo del programma nucleare iraniano e i suoi limiti dichiarati
Masud pezeshkian ha sottolineato che l’iran non cerca armi nucleari, ma intende difendere il proprio diritto a sviluppare energia nucleare a scopi pacifici. Secondo quanto riferito dall’agenzia ufficiale irna, il presidente ha spiegato che la repubblica islamica mira solo a realizzare “diritti legittimi” negati da potenze come gli Stati uniti e israele. Questo messaggio emerge dal contesto di pressioni internazionali che accusano teheran di voler produrre armamenti nucleari; pezeshkian ha respinto tali accuse, definendole “aspirazioni ingiuste” imposte con la forza.
Un appello agli emirati arabi uniti
Durante la conversazione con mohammed bin zayed, presidente degli emirati arabi uniti, pezeshkian ha chiesto agli emirati di fungere da intermediari presso washington per chiarire questa posizione. Ha ribadito che l’iran è pronto a tornare “al tavolo dei negoziati” per risolvere le controversie, indicando una possibile apertura diplomatica in vista di riprendere i colloqui internazionali sul nucleare.
La risposta iraniana all’attacco contro la base americana di al udeid
Un nodo cruciale nella recente escalation è stato l’attacco iraniano contro la base militare americana di al udeid, situata a sud-ovest di doha. Pezeshkian ha definito l’azione una “reazione” diretta al coinvolgimento statunitense nel conflitto tra israele e gruppi palestinesi. Questa precisazione arriva per distinguere l’attacco da un possibile problema con il qatar, rimarcando che teheran considera doha un “amico e vicino fraterno”.
Un momento di tensione militare
L’attacco, avvenuto la sera precedente, ha segnato un momento di forte tensione militare nella regione, ma il presidente iraniano ha voluto smorzare eventuali malintesi bilaterali tra iran e qatar. Ha specificato che ogni reazione iraniana si riferisce esclusivamente alle azioni americane legate al sostegno a israele, in particolare alla “aggressione del regime sionista”.
Le implicazioni diplomatiche nella regione del golfo
Il dialogo telefonico tra pezeshkian, mohammed bin zayed e l’emiro tamim bin hamad al thani riflette l’importanza strategica delle relazioni nel golfo in un periodo carico di tensioni. Iran, qatar ed emirati arabi uniti si trovano a gestire una realtà regionale complessa, con conflitti a vari livelli e pressioni da potenze internazionali.
Equilibrio tra interessi e diplomazia
La posizione espressa da pezeshkian mette in evidenza come teheran tenti di mantenere un equilibrio tra la difesa dei propri interessi nazionali, il contenimento delle ostilità e l’apertura verso la diplomazia. La richiesta agli emirati di mediare con washington segna la consapevolezza della delicata rete di alleanze e contrasti che caratterizza il medio oriente.
La situazione resta fluida e da seguire con attenzione nelle prossime settimane, considerando che ogni sviluppo nelle trattative nucleari o nelle tensioni militari avrà impatti diretti sugli equilibri locali e globali.
