Home Spettacolo & TV Il settore cosmetico in italia nel 2024: crescita, export e sfide normative
Spettacolo & TV

Il settore cosmetico in italia nel 2024: crescita, export e sfide normative

Share
Share

L’industria cosmetica italiana conferma il suo ruolo centrale nell’economia nazionale anche nel 2024. Con un fatturato che supera i 16 miliardi di euro solo per la produzione diretta, e oltre 41 miliardi considerando l’intera filiera, il comparto registra consumi stabili tra le famiglie, produce innovazione tecnologica e punta a rafforzare l’export. Nel frattempo, emergono però alcune criticità legate ai costi energetici e alle regolamentazioni complesse, temi chiave all’assemblea di Cosmetica Italia.

Un mercato forte e consumi diffusi tra gli italiani

Il settore cosmetico coinvolge ogni giorno gli italiani, che utilizzano in media almeno otto prodotti tra creme, dentifrici, profumi e protezioni solari. Questi beni non sono semplici articoli di lusso, ma entrano nella quotidianità delle persone in modo stabile, anche nelle famiglie con reddito più basso. Nel 2024, la spesa totale delle famiglie italiane ammonta a 13,4 miliardi di euro, circa 219 euro a persona. Questa cifra rappresenta lo 0,5% del PIL del Paese, confermando come i prodotti cosmetici svolgano un ruolo da beni di consumo primari.

Il mercato interno mostra una certa solidità, con una domanda che resiste a condizioni economiche variabili. Il dato evidenzia la capacità del comparto di mantenere i consumi anche in fasce più vulnerabili della popolazione, dovuto probabilmente alla varietà di prodotti offerti e alla loro diffusione capillare nel quotidiano. Questo aspetto suggella la natura essenziale di molti cosmetici e prodotti per la cura personale.

L’export motore principale della crescita del comparto

L’elemento trainante del settore cosmetico italiano resta l’export, che produce la metà del fatturato totale. Le vendite all’estero raggiungono 7,9 miliardi di euro nel 2024 e si segnala una crescita del 12,5% rispetto all’anno precedente. Questo incremento supera la crescita media della manifattura italiana di 13 punti percentuali, sottolineando il ruolo competitivo della cosmetica italiana sui mercati internazionali.

Tra i principali Paesi di destinazione emergono gli Stati Uniti, con il 14,5% delle esportazioni, seguiti da Francia , Germania e Spagna . Questi mercati assorbono la maggior parte della produzione italiana, confermando la capacità delle imprese locali di affermarsi nel contesto globale grazie alla qualità e al valore percepito dei prodotti.

L’export rappresenta una leva fondamentale per la crescita del comparto, collegando la produzione italiana a catene di valore internazionali e favorendo l’aggancio a nuovi segmenti di consumo esteri. Il trend positivo lascia intravedere possibilità di sviluppo ulteriore, soprattutto se accompagnato da politiche di sostegno mirate e una strategia che valorizzi il made in Italy.

Investimenti in innovazione e sostenibilità

Il settore dimostra attenzione agli investimenti per mantenere la competitività, dedicando circa il 6% del valore della produzione all’innovazione. Questa percentuale supera di gran lunga la media italiana del 3% nei diversi settori produttivi. La cura per nuovi prodotti, formule e tecnologie si conferma punto di forza per cogliere nuove esigenze di mercato.

Particolare rilievo assumono le tecnologie green, con risorse pari a circa 300 milioni di euro destinate a iniziative legate alla transizione ecologica. Tale investimenti rappresentano il 2% del fatturato totale e mostrano quanto la cosmetica italiana stia orientando la ricerca verso modelli produttivi più sostenibili. Aziende di diverse dimensioni adottano soluzioni per ridurre emissioni, migliorare l’efficienza energetica e utilizzare materiali biodegradabili o riciclati.

Questo approccio risponde anche alle richieste del mercato internazionale, dove crescono le preferenze per prodotti eco-compatibili. Il settore cosmetico si presenta così come uno dei più attivi nel coniugare innovazione tecnologica e impegno ambientale, investendo in ricerca e sviluppo per rispondere alle sfide di un pubblico sempre più attento.

Criticità del settore tra costi energetici e complessità normativa

Non mancano però le difficoltà. Il presidente di Cosmetica Italia, Benedetto Lavino, ha evidenziato la necessità di un patto tra industria e istituzioni per affrontare le sfide che frenano l’espansione. Il prezzo dell’energia gioca un ruolo centrale: al culmine degli aumenti, i costi energetici hanno superato il 5% del fatturato, incidendo pesantemente sui margini delle aziende.

Oltre al carico energetico, il settore deve fare i conti con una normativa articolata e complessa, percepita come un sovraccarico che rallenta la filiera. Secondo The European House – Ambrosetti, serve ridurre questa complessità attraverso un processo di semplificazione regolatoria a livello europeo. Ciò permetterebbe un incremento potenziale del fatturato fino a 9,7 miliardi di euro entro il 2030, rispetto a uno scenario in cui il quadro normativo resti invariato, dove la crescita si fermerebbe a 3,2 miliardi.

La richiesta di semplificazione punta a eliminare duplicazioni e rendere più chiari i requisiti produttivi e commerciali. Questo intervento è visto come indispensabile per restare competitivi sul mercato globale e per sostenere investimenti futuri. Il confronto tra industria e istituzioni appare oggi un passaggio necessario per dare certezze e stabilità al comparto.

L’assemblea di Cosmetica Italia ha quindi messo a fuoco un quadro in cui la forza del settore convive con difficoltà precise, collegate soprattutto ai costi e ai limiti normativi. L’evoluzione della cosmetica italiana nel prossimo quinquennio dipenderà anche da come queste sfide verranno affrontate, confermando il ruolo strategico dell’industria nel tessuto economico nazionale.

Smettere di Lavorare è un magazine che esplora stili di vita alternativi e indipendenza finanziaria con sezioni su News, Spettacolo & TV, Soldi & Risparmi, Ambiente, Trasferirsi all’estero e Lavorare all’estero.

Info & Comunicati

Per info e comunicati stampa inviare email a: info@smetteredilavorare.it

© 2025 proprietà Influencer Srls - Via Luca Bati 57 - Roma - P.IVA 14920521003

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.