A Sorrento, nella frazione di Mortora, il sacerdote don Rito Maresca ha scatenato un acceso dibattito grazie a una scelta audace durante la celebrazione del Corpus Domini. Indossando una tunica talare che univa i colori tradizionali dell’abito liturgico ai colori della bandiera palestinese, ha attirato l’attenzione su un tema di rilevanza globale: la crisi in Medio Oriente e le sofferenze del popolo palestinese. Questo gesto ha rapidamente fatto il giro dei social media, diventando virale e suscitando forti emozioni tra i suoi fedeli e non solo.
un gesto simbolico di solidarietÃ
Il gesto di don Rito non si è limitato a essere un atto simbolico, ma ha rappresentato un invito alla riflessione e alla compassione. «Dobbiamo schierarci», ha affermato il prete sui suoi profili social, «per difendere la vita e per difendere chi non può difendersi». Le sue parole, che richiamano all’umanità , evidenziano la necessità di non rimanere indifferenti di fronte alle ingiustizie. Durante il suo sermone, ha messo in luce la brutalità della situazione a Gaza, dove molti corpi innocenti sono vittime della violenza. In un momento di adorazione del Corpo di Cristo, don Rito ha esortato i presenti a non tacere, a non rimanere in silenzio di fronte a tale sofferenza.
un appello alla pace e alla giustizia
La scelta di esprimere solidarietà verso la Palestina non è casuale. La situazione in Medio Oriente, in particolare la striscia di Gaza, è caratterizzata da conflitti e crisi umanitarie. Le parole di don Rito si inseriscono in un contesto di crescente richiesta di pace e giustizia. Durante la sua predica, ha toccato temi profondi come la misericordia e il perdono. Ha invitato i fedeli a riflettere su come ognuno di noi possa aver contribuito, anche indirettamente, alla divisione e alla violenza, sottolineando l’importanza di costruire ponti piuttosto che muri.
la reazione della comunitÃ
Il messaggio di don Rito ha trovato eco in molte altre realtà religiose e sociali, promuovendo la tolleranza e la cooperazione tra i popoli. La comunità di Mortora ha risposto positivamente, mostrando un forte sostegno al proprio parroco e alla sua visione di un mondo migliore. Tuttavia, la reazione non è stata univoca: alcuni hanno applaudito l’iniziativa, mentre altri hanno sollevato obiezioni, ritenendo che un sacerdote non dovrebbe schierarsi pubblicamente su questioni politiche. Nonostante ciò, la maggior parte dei fedeli ha compreso la profondità del messaggio, vedendolo come un richiamo alla responsabilità morale di fronte alle ingiustizie.
In un periodo di crescente polarizzazione, l’iniziativa di don Rito Maresca rappresenta un esempio di come la fede possa essere utilizzata come strumento di unione e compassione. La sua voce si unisce a quella di molti altri che, in diverse parti del mondo, si battono per la pace e la dignità umana, ricordando a tutti noi che la vera essenza della spiritualità è l’amore e la solidarietà tra i popoli.