Il procedimento contro gli otto medici accusati nella morte di Diego Armando Maradona ha subito una svolta dopo le dimissioni della giudice Julieta Makintach. La magistrata ha lasciato la propria funzione a seguito della scoperta di un documentario girato senza autorizzazione durante il processo. Questa vicenda ha portato all’annullamento del dibattimento iniziato a marzo e alla nomina di un nuovo tribunale per riprendere le udienze. Ecco i dettagli su quanto è accaduto.
il rinvio del processo e il ruolo di Julieta Makintach
Julieta Makintach, giudice argentina incaricata di presiedere il processo per la morte di Maradona, ha presentato le sue dimissioni davanti al tribunale. La notizia è stata resa nota dall’avvocato della magistrata, Dario Saldaño, che ha consegnato in aula la lettera ufficiale. La decisione è scaturita dall’emergere di un episodio che ha compromesso la credibilità del procedimento: la registrazione non autorizzata di un documentario proprio mentre si svolgevano le udienze.
Il filmato, intitolato “Giustizia divina”, includeva riprese effettuate durante il dibattimento. La presenza di telecamere e troupe non autorizzate ha sollevato dubbi tra gli avvocati della famiglia di Maradona, che hanno denunciato la situazione alle autorità competenti. Quelle immagini hanno poi portato all’annullamento del processo avviato a marzo, poiché si è ritenuto che le pratiche adottate abbiano violato le regole procedurali e la riservatezza delle parti coinvolte.
Il documentario “Giustizia divina” e la sua scoperta
Il progetto audiovisivo che ha scatenato la polemica prende il nome “Giustizia divina”. Il copione e un trailer del documentario, ritrovati dopo la segnalazione dei legali di Maradona, hanno rivelato come la registrazione abbia violato le norme previste per un processo penale. La magistratura argentina vieta espressamente l’uso di filmati non autorizzati all’interno dell’aula durante un dibattimento.
I filmati, infatti, mettevano in evidenza particolari del processo, possibili strategie della difesa e del pubblico ministero. Questo ha compromesso non solo l’equilibrio delle parti, ma anche il diritto a un giudizio imparziale. La denuncia tempestiva degli avvocati ha impedito che il documentario venisse diffuso prima di ulteriori accertamenti. A quel punto l’autorità giudiziaria ha deciso di sospendere le udienze e di avviare un’indagine interna sulle dinamiche legate alla produzione del documentario.
Le nuove nomine per il tribunale e la prosecuzione del caso
Dopo la sospensione del processo, la corte d’appello ha assegnato la pratica a un nuovo tribunale. Il collegio giudicante è stato formato da tre magistrati: Alberto Gaig, Alejandro Lago e Alberto Ortolani. La selezione è avvenuta attraverso sorteggio, seguendo i criteri previsti dal sistema giudiziario argentino per garantire l’imparzialità del nuovo giudice o giudici incaricati.
Il nuovo tribunale dovrà riprendere l’esame del caso nelle prossime settimane, basandosi sui fatti che riguardano la morte di Diego Maradona e sulle responsabilità attribuite al gruppo medico che lo assistette negli ultimi giorni. Questa fase sarà seguita con attenzione, viste le numerose aspettative mediatiche e l’altissima tensione che caratterizza la vicenda.
il caso Maradona: dettagli sulle accuse e circostanze della morte
Diego Armando Maradona è deceduto il 25 novembre 2020 a causa di un edema polmonare acuto dovuto a insufficienza cardiaca. Gli accertamenti hanno evidenziato che dietro quel decesso ci sono state negligenze presunte da parte dello staff medico che lo ha seguito, tra cui spicca la figura del neurochirurgo Leopoldo Luque. Quest’ultimo aveva operato Maradona per rimuovere un ematoma intracranico pochi mesi prima della morte.
Sono otto gli imputati che rispondono di responsabilità legate a cure ritenute inadeguate o errori medici. L’ipotesi è che le omissioni e i ritardi nell’intervento abbiano contribuito all’esito fatale. Il processo giudiziario punta a chiarire le singole colpe di ogni membro dello staff. Seguire con attenzione come si svilupperanno le udienze del nuovo tribunale sarà decisivo per comprendere il corso della vicenda e le conseguenze per coloro che hanno gestito la salute di una delle icone sportive più conosciute al mondo.