La famiglia di un ragazzo argentino di 12 anni con autismo ha preso posizione contro il presidente javier milei, segnalandolo alle autorità per un post che avrebbe compromesso la dignità del bambino. La vicenda si inserisce in un contesto politico già acceso, dove le tensioni sul taglio dei fondi pubblici alla sanità e ai servizi per disabili aumentano lo scontro tra governo e opposizione.
Il contenuto del post e le accuse della famiglia
Il ragazzo, insieme ai suoi familiari, ha contestato un messaggio pubblicato dal presidente milei sulle sue pagine social. Nel post, il capo dello stato ri-condivideva un contenuto di un influencer vicino al governo, che definiva lui e la sua famiglia “persone cattive” legate all’opposizione e impegnate in azioni contro l’esecutivo. Secondo la denuncia, queste parole configurano un attacco non solo politico ma personale, toccando anche la sfera della dignità legata alla sua condizione di persona con autismo.
Nel documento consegnato alla giustizia, il bambino afferma che il post costituisce «un insieme di calunnie e falsità che rappresentano una chiara forma di violenza simbolica, discorsiva e digitale». Il testo sottolinea anche il diritto, riconosciuto per legge, di partecipare alla vita pubblica e di esprimersi liberamente, diritti messi in discussione dalla vicenda.
Le reazioni social e la richiesta di intervento legale
Dopo la condivisione di milei, la famiglia ha denunciato una serie di insulti e minacce ricevute tramite social network. A causa di questa escalation, i familiari del ragazzo hanno chiesto ufficialmente alla giustizia di ordinare al presidente la rimozione del contenuto e di impedirgli di fare ulteriori riferimenti al bambino. La richiesta si basa sulla protezione della dignità del minore e sulla necessità di tutelare le persone vulnerabili da campagne diffamatorie o intimidatorie che possono avere ripercussioni anche psicologiche.
Questo tipo di azione legale rappresenta un tentativo di inserire limiti alla comunicazione politica che coinvolga direttamente minori, soprattutto se affetti da disabilità, per evitare che la dialettica si trasformi in strumento di discriminazione o abuso.
Il contesto politico e le tensioni sui servizi per disabili
La denuncia arriva in un momento critico per l’Argentina, dove le proteste contro i tagli ai fondi pubblici nel settore sanitario e nei servizi dedicati alle persone con disabilità si sono intensificate. La politica di aggiustamento fiscale voluta dal governo ha portato a riduzioni significative dei budget destinati a questi ambiti, suscitando forti reazioni da parte delle associazioni di tutela dei diritti e delle famiglie coinvolte.
Scontro simbolico e implicazioni sociali
In questa cornice, la vicenda del ragazzo autistico e del presidente milei assume anche il valore di uno scontro simbolico sulle scelte politiche e sociali del paese. Il caso mette in luce la tensione tra potere esecutivo e minoranze vulnerabili, evidenziando come la comunicazione pubblica possa facilmente scivolare in pratiche di esclusione e marginalizzazione.
I procedimenti legali avviati serviranno a chiarire limiti e responsabilità nell’uso dei social media da parte di figure pubbliche, specialmente quando coinvolgono soggetti minorenni e con disabilità. Lo sviluppo della questione sarà seguito con attenzione sia a livello giudiziario che politico.