Il 24enne Christian Candita è stato condannato all’ergastolo con isolamento diurno per un anno per l’omicidio volontario in concorso di Paolo Stasi, un ragazzo di 19 anni ucciso il 9 novembre 2022 a Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi. La sentenza è stata emessa dalla corte d’assise di Brindisi. Il processo ha ricostruito i fatti legati a un debito di droga, coinvolgendo anche altre persone, tra cui Luigi Borraccino, minorenne al tempo dell’omicidio.
Dettagli sulla sentenza e le pene comminate
La corte d’assise di Brindisi ha stabilito nei confronti di Christian Candita la pena dell’ergastolo con un anno di isolamento diurno. Candita è ritenuto partecipe nell’omicidio di Paolo Stasi, in concorso con Luigi Borraccino, che all’epoca dei fatti aveva 17 anni. Il tribunale per i minorenni aveva in precedenza condannato Borraccino a 20 anni di reclusione come esecutore materiale del delitto.
Nel medesimo processo, la corte ha inflitto a Borraccino una condanna a nove anni di carcere per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, insieme a una multa di 50mila euro. La madre di Paolo Stasi, Annunziata D’Errico, imputata per detenzione e spaccio, è stata assolta in considerazione delle evidenze raccolte. Per quanto riguarda Christian Candita, il risarcimento alle parti civili verrà definito in una fase separata.
Ricostruzione dei fatti e dinamiche dell’omicidio
Gli inquirenti hanno ricostruito che Christian Candita si trovava alla guida dell’auto che ha portato gli autori dell’omicidio davanti all’abitazione di Paolo Stasi. L’episodio risale alla sera del 9 novembre 2022 a Francavilla Fontana. Stasi è stato raggiunto e ucciso nei pressi della sua casa.
Il movente dell’aggressione deriva da un debito di 5mila euro contratto da Paolo Stasi e dalla madre nei confronti di Luigi Borraccino. Questa somma era legata al consumo di sostanze stupefacenti, principalmente hascisc e marijuana. Secondo le indagini, la famiglia Stasi aveva prodotto droga per lo spaccio proprio nell’abitazione, ma avrebbe saldato solo parzialmente il debito accumulato con Borraccino. L’omicidio nasce quindi da tensioni legate a questo mancato pagamento.
Il processo e le accuse per spaccio successive al delitto
Oltre all’omicidio, il procedimento ha affrontato anche l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti legata a fatti successivi rispetto all’omicidio di Paolo Stasi. Luigi Borraccino e Christian Candita sono stati coinvolti in queste accuse durante lo stesso processo.
La madre di Stasi era contestata per la presunta responsabilità nello spaccio, ma la corte ha escluso qualsiasi condanna e l’ha assolta. L’accusa aveva comunque avanzato l’ipotesi di responsabilità morale, ma ciò non è stato ritenuto sufficiente per pronunciarsi contro di lei.
Il contesto e l’impatto della vicenda
Il procedimento penale ha quindi chiarito sia le responsabilità dirette per l’aggressione mortale, sia le attività di produzione e vendita di droga connesse ad ambienti della famiglia Stasi. Il verdetto ha confermato la partecipazione attiva di Candita nel reato e ha dato seguito alle pene sia per lui sia per gli altri imputati, stabilendo anche sanzioni pecuniarie.
Il caso rimane uno degli episodi di cronaca che ha scosso la provincia di Brindisi nel 2022, evidenziando la complessità di legami criminali legati al traffico di stupefacenti e alle conseguenze violente che possono derivarne. La sentenza rappresenta una tappa nella risoluzione del procedimento che ha impegnato le autorità giudiziarie per mesi.