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Cinque giorni a piedi lungo il cammino dei cappuccini tra i borghi e i santuari delle marche

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Un viaggio di 70 km a piedi tra Cupramontana e Camerino, attraversando i luoghi più autentici delle Marche. Questa è la proposta estiva dedicata agli under 35, in programma dal 22 al 27 agosto, che unisce natura, spiritualità e storia in un percorso di cinque giorni lungo il Cammino dei Cappuccini. Si tratta di un’esperienza che attraversa antichi borghi, conventi e paesaggi incontaminati, valorizzando la cultura locale e il patrimonio religioso della zona.

Il cammino dei cappuccini: un percorso di 400 km tra arte e natura

Il Cammino dei Cappuccini si sviluppa su circa 400 km suddivisi in 17 tappe e collega borghi carichi di storia come Cagli, San Severino Marche, Camerino e Offida. Questi territori custodiscono teatri antichi, chiese con affreschi preziosi, botteghe artigiane e tradizioni enogastronomiche radicate. Il tracciato segue strade secondarie e sentieri immersi nella natura, privilegiando forme di mobilità lenta e riducendo l’impatto sull’ambiente. L’itinerario passa dal convento di Renacavata di Camerino, fondato nel 1528 e primo convento cappuccino al mondo, fino al santuario della Madonna dell’Ambro, noto come la “Lourdes dei Sibillini”. Si arriva infine ad Ascoli Piceno, famosa per le sue piazze in travertino e l’atmosfera d’altri tempi.

Tappa iniziale: da cupramontana tra vigneti e luoghi di spiritualità riformata

L’esperienza del cammino parte nel borgo di Cupramontana, situato tra le colline di vigneti del Verdicchio, conosciuto per la sua abbazia romanica di Sant’Urbano nell’area boschiva e per l’eremo dei Frati Bianchi. È proprio in questo eremo che, nel XVI secolo, i primi promotori della riforma cappuccina cercarono un rifugio in cui vivere tra silenzio, preghiera e condizioni di povertà. Da Cupramontana si procede verso Apiro e Cingoli, definito il “balcone delle Marche” grazie ai suoi panorami sull’Italia centrale. Qui si trova anche l’eremo di Sant’Angelo, sede di una delle prime esperienze della vita riformata antecedente la fondazione ufficiale dell’ordine cappuccino.

Il cammino tra paesaggi e borghi: da san lorenzo di treia a san severino marche

Dopo la lunga tappa che conduce a San Lorenzo di Treia, il percorso prosegue verso San Severino Marche, città conosciuta per la sua tradizione artistica e spirituale. Qui si incontra il convento cappuccino del San Salvatore in Colpersito, monumento storico che testimonia la presenza dei frati da secoli. Le strade che collegano i vari borghi attraversano colline, boschi e campagne, offrendo al camminatore viste suggestive e un contatto diretto con un paesaggio poco alterato dall’uomo. Ogni luogo conserva elementi culturali e artigianali che rendono il viaggio un’immersione nelle tradizioni locali.

Arrivo a camerino e giornata conclusiva nel primo convento cappuccino al mondo

L’ultima tappa raggiunge Camerino, città universitaria e sede storica dell’ordine dei Cappuccini. Il convento di Renacavata rappresenta un punto simbolico per il cammino: fondato nel 1528, è il primo convento cappuccino al mondo, inserito in un contesto naturale rigoglioso. Qui si chiude l’esperienza con una giornata dedicata alla riflessione e alle celebrazioni. Il cammino è accompagnato dai frati Sergio e Nicola, con la collaborazione dell’artista Tom Search, che conduce laboratori creativi durante il percorso. I partecipanti dormono in strutture semplici come palazzetti, conventi e palestre, utilizzando sacchi a pelo, e condividono il cammino in gruppo, con un approccio di adattamento e apertura.

Un’esperienza che unisce spiritualità e scoperta del territorio per i giovani

Il Cammino dei Cappuccini, con un costo di 150 euro comprensivo di vitto e alloggio, è rivolto ai giovani sotto i 35 anni e si inserisce nell’anno del Giubileo come proposta alternativa per esplorare le Marche. La scelta del cammino come metodo per scoprire questo territorio vuole promuovere una dimensione di ascolto profondo e di armonia con se stessi, la natura, le comunità locali e il divino. Fra Sergio Lorenzini ha sottolineato l’intenzione di oltrepassare il semplice tragitto fisico, invitando a un’esperienza che richiama la semplicità e i valori francescani, aprendo spazi di dialogo e accoglienza lungo il percorso.

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