Un dramma familiare ha scosso la comunità di villa di tirano, in provincia di sondrio, dove un uomo ha sparato alla madre, anziana e malata, prima di togliersi la vita. I fatti sono avvenuti all’interno di una palazzina situata vicino al confine con la svizzera, sollevando interrogativi sulle dinamiche che hanno portato a questo tragico gesto.
L’intervento delle forze dell’ordine e gli accertamenti sul posto
Subito dopo la segnalazione di uno sparo, i carabinieri della compagnia di tirano sono arrivati presso la palazzina coinvolta. All’intervento hanno partecipato anche gli agenti del comando provinciale di sondrio e il nucleo della scientifica. Questi ultimi si sono occupati di raccogliere prove e disporre rilievi nel luogo del duplice omicidio-suicidio.
Il magistrato di turno della procura di sondrio, diretto da piero basilone, è giunto rapidamente per coordinare le indagini. È stata disposta l’autopsia per entrambi i corpi, finalizzata a chiarire esattamente la dinamica dell’accaduto e confermare le modalità e i tempi del gesto. Le armi utilizzate sono state sequestrate e saranno analizzate per risalire alla loro provenienza e legalità.
Il contesto del dramma a villa di tirano
Nel pomeriggio del 3 febbraio 2025, i vicini di casa hanno avvertito uno sparo provenire dall’appartamento dell’uomo, un cittadino locale che viveva lì da anni insieme alla madre, costretta a letto a causa di problemi di salute. Secondo le prime ricostruzioni, lui avrebbe impugnato una pistola, sparando prima contro la donna, rimasta uccisa sul colpo. Poi ha rivolto l’arma contro se stesso, causando un decesso immediato.
L’episodio è avvenuto in un quartiere tranquillo, senza precedenti di violenze o tensioni evidenti tra i residenti. La famiglia non risultava coinvolta in controversie o segnalata per dissidi gravi. Le condizioni di salute della donna avevano imposto assistenza costante, affidata principalmente al figlio che viveva con lei.
Ipotesi e dettagli sulla tragedia familiare
Al momento gli investigatori evitano speculazioni sulle cause che hanno spinto l’uomo a compiere il gesto. Si valuta, comunque, il peso della situazione legata allo stato di malattia prolungata della madre, che avrebbe potuto pesare sul figlio anche a livello psicologico ed emotivo.
Gli inquirenti stanno ascoltando familiari e conoscenti per ricostruire la storia recente della coppia e comprendere eventuali segnali di disagio. Nessun elemento conferma la presenza di altre persone coinvolte o di motivazioni esterne alla difficile convivenza e alla cura di una persona anziana, spesso fonte di stress intenso.
La vicinanza al confine svizzero non sembra aver avuto alcuna incidenza nel fatto, che inquadra una tragedia privata ormai frequente in molte aree del paese, dove l’assistenza a persone fragili si rivela un problema complesso e delicato da gestire.