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Nuova combinazione di chemioterapici rende il tumore del colon-retto sensibile all’immunoterapia

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Una ricerca condotta da un gruppo di studiosi italiani, in collaborazione con istituzioni internazionali, ha ottenuto risultati promettenti per il trattamento del tumore del colon-retto metastatico. Questo tipo di tumore si presenta spesso resistente all’immunoterapia, opponendo un ostacolo importante alle cure. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica cancer cell, dettaglia come una combinazione di farmaci possa rivoluzionare l’approccio terapeutico per i pazienti affetti da questa neoplasia.

Il problema della resistenza del tumore del colon-retto all’immunoterapia

Il tumore del colon-retto, specialmente nella sua forma metastatica, risulta poco reattivo alle cure basate sull’immunoterapia per oltre il 95% dei casi. Il motivo principale risiede nella capacità del tumore di rendersi “invisibile” al sistema immunitario. Questa invisibilità è legata a particolari caratteristiche delle cellule tumorali e del loro microambiente, che impediscono l’attivazione efficace della risposta immunitaria. Tale resistenza limita fortemente l’efficacia di trattamenti innovativi che, in altri tumori, hanno invece prodotto miglioramenti considerevoli.

Gli specialisti coinvolti nello studio hanno concentrato l’attenzione sulla necessità di modificare queste caratteristiche e aggirare la resistenza naturale del tumore. La ricerca ha dimostrato che il superamento di questo ostacolo potrebbe aprire nuove prospettive terapeutiche per i pazienti con questa diagnosi, spesso con prognosi sfavorevole.

Il ruolo innovativo della combinazione di temozolomide e cisplatino

Partendo dall’idea di modificare lo stato delle cellule tumorali, i ricercatori hanno testato la combinazione di due farmaci già noti per il loro impiego chemioterapico: temozolomide e cisplatino. Questa strategia si basa su un meccanismo particolare. Quando le cellule vengono esposte a questa doppia terapia, cercano di difendersi dalla chemioterapia attivando risposte che le rendono più visibili dal sistema immunitario.

La combinazione non agisce soltanto sulle cellule tumorali, ma influenza anche l’ambiente in cui queste vivono: il microambiente tumorale. Questo microcosmo, spesso ostile alla risposta immunitaria, viene trasformato in un contesto più aperto all’attacco da parte delle cellule immunitarie. L’interazione modificata tra tumore e ambiente circostante consente quindi di stimolare una risposta immunitaria capace di riconoscere ed eliminare le cellule malate.

Risultati preliminari del trattamento sperimentale al memorial Sloan kettering cancer center

Al memorial Sloan kettering cancer center di New York, diciotto pazienti con tumore al colon-retto metastatico sono stati trattati con la combinazione di temozolomide e cisplatino in un contesto sperimentale. I dati raccolti fino a questo momento mostrano risultati confortanti, con segnali di risposta all’immunoterapia che prima erano assenti nei pazienti.

Gli studiosi coinvolti hanno sottolineato come questa ricerca rappresenti una svolta nel campo oncologico. Invece di puntare esclusivamente a combattere la resistenza del tumore con armi dirette, si sfruttano i meccanismi difensivi del cancro. Si induce cioè un “auto-tradimento” delle cellule tumorali, che diventano più vulnerabili agli attacchi immunitari. Questo approccio apre nuove strade, che potranno essere approfondite anche in altri tipi di tumore con caratteristiche simili.

La collaborazione di istituti italiani per la prosecuzione della sperimentazione

La sperimentazione proseguirà per valutare l’efficacia su un numero maggiore di pazienti e confermare la sostenibilità di questa strategia terapeutica. Anche in Italia, grazie al contributo di centri come l’ifom, l’università di Torino, l’università di Milano, l’ospedale San Raffaele e l’istituto di Candiolo Irccs, si sta lavorando per portare avanti questi risultati e tradurli in protocolli clinici più ampi.

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