Il museo nazionale etrusco di villa giulia di roma ha inaugurato una partnership con fondazione Bvlgari, volta a valorizzare le sue collezioni attraverso un intervento di nuova illuminazione, progetti di volontariato culturale e una mostra temporanea. L’accordo, annunciato durante una conferenza stampa nel museo, punta a far dialogare le antiche tecniche orafe con i capolavori contemporanei, mettendo in luce l’eredità artistica della tradizione etrusca e della famiglia Castellani.
Il progetto di relamping per le sale principali del museo nazionale etrusco
La prima parte della collaborazione prevede un intervento di relamping nelle principali sale del museo: la sala degli ori Castellani, la sala dei sette colli e la sala di Venere. L’obiettivo è restituire una migliore luminosità ai manufatti e agli affreschi, esaltandone i dettagli e favorendone una fruizione più attenta da parte dei visitatori. L’intervento ha richiesto una progettazione mirata dell’illuminazione, in modo da rispettare la delicatezza dei reperti e valorizzare i diversi materiali, tra cui metalli preziosi e pigmenti antichi.
Nuova luce per valorizzare ogni dettaglio
Questo tipo di illuminazione contemporanea aiuta anche a mettere in risalto le singole peculiarità degli oggetti esposti. Per esempio, nella sala degli ori Castellani la luce puntuale amplifica i riflessi della granulazione, tecnica antichissima ripresa nella produzione orafa dal diciannovesimo secolo. Nelle altre sale, la nuova luce evidenzia sia i dettagli delle decorazioni che l’interazione tra architettura museale e reperti.
La mostra che mette a confronto la collezione bvlgari heritage e gli ori castellani
La mostra temporanea, aperta dal 24 giugno fino al 31 agosto, propone un confronto diretto tra la collezione Bvlgari Heritage, che comprende gioielli in argento realizzati dal fondatore Sotirio Bulgari, e gli ori della collezione Castellani. Questi ultimi sono oltre cinquemila pezzi raccolti dalla famiglia romana di orafi e antiquari dell’Ottocento, noti per aver reinventato tecniche etrusche come la granulazione.
Esposti nella sala dei sette colli, i gioielli Bvlgari dialogano idealmente con le creazioni Castellani, creando un percorso che attraversa due secoli di storia dell’oreficeria e mette in luce la continuità del sapere artigianale legato alle radici etrusche. La scelta di collocare la mostra accanto alla sala degli ori Castellani aggiunge un elemento di raccordo tra due epoche e rafforza l’idea di una eredità artistica che si rinnova.
Il ruolo del volontariato culturale nella valorizzazione museale
Il terzo aspetto della collaborazione riguarda il coinvolgimento dei dipendenti Bvlgari in attività di volontariato a supporto del museo. I collaboratori partecipano a iniziative di comunicazione, digitalizzazione delle collezioni e manutenzione del verde circostante l’edificio. Questo impegno diretto contribuisce ad ampliare le risorse a disposizione del museo e a rendere più efficaci le sue attività di valorizzazione.
Il volontariato rappresenta un’opportunità per legare il mondo aziendale con la cultura e per promuovere un modello di sostenibilità sociale. Attraverso questa partecipazione i dipendenti entrano in contatto con le collezioni e ne approfondiscono la conoscenza, rafforzando il legame tra patrimonio artistico e comunità contemporanea. Il museo, dal canto suo, ottiene un supporto operativo concreto per migliorare la gestione quotidiana di spazi e contenuti.
Continuità tra impresa e cultura
“Il volontariato rappresenta una forma concreta di impegno sociale cui siamo molto legati,” ha dichiarato un rappresentante della fondazione Bvlgari durante la conferenza stampa.
La storia e il significato della collezione castellani custodita a villa giulia
La collezione Castellani, conservata nel museo nazionale etrusco di villa giulia, rappresenta uno dei patrimoni più importanti legati all’arte orafa di epoca ottocentesca. La famiglia Castellani si distinse come antiquaria e collezionista, coltivando una passione per le antichità etrusche e adattandone le tecniche alle produzioni contemporanee.
Tra le scoperte più rilevanti c’è la granulazione, una lavorazione che consiste nel fissare piccolissime sfere d’oro su superfici per ottenere decorazioni complesse. I Castellani si ispirarono a queste tecniche per creare gioielli dal forte richiamo storico che ancora oggi documentano il legame tra arte antica e creatività moderna. La collezione conta oltre cinquemila pezzi tra gioielli e oggetti preziosi, molti dei quali esposti anche nelle sale illuminate dal nuovo impianto.
Testimonianza di una cultura artistica
Questa raccolta testimonia una fase significativa della storia della cultura artistica italiana, in cui il recupero delle radici etrusche si fuse con il gusto e le tecniche dell’arte del XIX secolo. Villa Giulia ne cura la conservazione come parte essenziale della sua missione di salvaguardia della memoria storica e culturale.
Le nuove iniziative partite nel 2025 con la fondazione Bvlgari offrono una prospettiva aggiornata sulla valorizzazione del patrimonio. Lo spazio museale beneficia di una luce più curata, l’interazione tra collezioni diverse crea esperienze espositive più coinvolgenti, e il sostegno dal volontariato aziendale contribuisce concretamente alla manutenzione e comunicazione delle collezioni. Un modello che potrà essere osservato in futuro anche in altri contesti culturali italiani.