Una vasta operazione contro un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di droga ha portato a 16 arresti a roma. L’intervento della Guardia di Finanza, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura Capitolina, ha smantellato un gruppo attivo soprattutto nel trasporto e nella distribuzione di hashish e marijuana. Emergono dettagli sulle rotte, i territori coinvolti e le modalità con cui venivano gestite le attività illecite.
Indagine e azione della guardia di finanza contro il traffico illecito di stupefacenti a roma
L’operazione della Guardia di Finanza si è svolta su mandato della Direzione Distrettuale Antimafia di roma. Le misure cautelari riguardano 16 persone, di cui 13 sono state condotte in carcere mentre 3 sono finite agli arresti domiciliari. L’inchiesta è stata gestita dal Gruppo Operativo Centrale di Polizia Economico-Finanziaria, che ha ricostruito una rete criminale con base nei quartieri Casal Boccone e Fonte Meravigliosa della capitale.
L’organizzazione, quasi interamente composta da cittadini di origine marocchina, era dedita non solo al traffico di stupefacenti ma anche a reati come detenzione di armi, rapina, ricettazione e riciclaggio di denaro. La scoperta di questi legami ha evidenziato un meccanismo ben consolidato, guidato da figure che curavano i contatti con i fornitori e coordinavano tutte le fasi delle attività criminali.
Gli arresti rappresentano un duro colpo per la criminalità che operava nella capitale, soprattutto in quell’area della città nota per la presenza di spaccio e reati collegati.
Rotte internazionali e distribuzione locale della droga
L’organizzazione narcotrafficante esplorata dagli investigatori sfruttava una rete tra Marocco, Spagna e Italia per importare grosse quantità di sostanze stupefacenti. Il carico superava 1,4 tonnellate, suddivise principalmente tra hashish e marijuana. I trasporti avvenivano principalmente via gomma, attraversando le frontiere, con un sistema calibrato per evadere controlli doganali e forze dell’ordine.
Una volta entrati nel territorio italiano, gli stupefacenti venivano stoccati per poi essere consegnati a grossisti. Questi ultimi avevano base in quartieri come Castel Romano e Alessandrino. Da lì, la droga raggiungeva le piazze di spaccio attive a Don Bosco, Pigneto, Spinaceto e Capannelle, e si estendeva anche alle province di roma e latina. Questo sistema ha consentito una distribuzione capillare e una diffusione che alimentava un mercato locale di grande dimensione.
Struttura della rete e controllo territoriale
L’analisi dei flussi e dei punti di distribuzione ha evidenziato una struttura ben organizzata capace di mantenere il controllo su diverse aree, evitando così interferenze da parte di gruppi concorrenti.
Struttura interna e gestione economica dell’organizzazione criminale
L’organizzazione mostrava una suddivisione precisa dei ruoli e dei compiti al proprio interno. Ogni fase, dal contatto con i fornitori fino al riciclaggio dei soldi, era affidata a persone diverse, capaci di mantenere il segreto e l’efficienza operativa. Lo stoccaggio della droga, i trasporti e la distribuzione erano pianificati con attenzione per non compromettere gli affari.
Particolare attenzione era dedicata alla gestione finanziaria: la banda si serviva di canali poco convenzionali per riciclare i proventi illeciti. Oltre ad una “cassa comune” destinata a retribuire gli affiliati, venivano raccolti fondi per sostenere le famiglie di chi veniva arrestato, mantenendo così alta la coesione interna.
Le forze dell’ordine, durante le investigazioni, hanno trovato in uso anche armi da fuoco e veicoli con doppifondi utilizzati per nascondere droga o comunicazioni. Inoltre, il gruppo si serviva di sistemi di comunicazione criptati per evitare intercettazioni e interventi delle autorità.
Sequestri e arresti eseguiti durante l’operazione antidroga
Il lavoro degli investigatori ha permesso il sequestro di oltre 660 chili di hashish e più di 50 chili di marijuana, trovati durante perquisizioni e controlli mirati. Questo quantitativo rappresenta solo una parte delle sostanze che l’organizzazione importava e distribuiva.
Due persone coinvolte erano già state arrestate in flagranza qualche mese fa, a conferma che le attività criminali erano costantemente monitorate. Il sequestro di armi da fuoco e veicoli modificati ha evidenziato l’arsenale a disposizione del gruppo per proteggere il proprio traffico e per muoversi in modo sicuro.
Le misure cautelari adottate compongono un quadro di contrasto efficace verso il traffico di droga nella capitale, con un impatto diretto sulle dinamiche di spaccio e movida legata a queste sostanze.
L’operazione rappresenta uno degli interventi più significativi degli ultimi mesi nel contrasto alla criminalità organizzata legata alla droga, con evidenze che approfondiscono i collegamenti tra territori di provenienza, rotte di trasporto e punti di consumo nella provincia di roma.