Gli stati uniti spingono per un aumento immediato della spesa militare da parte degli alleati della Nato al 5% del Pil, un obiettivo che ritengono urgente a causa delle tensioni internazionali. Il tema si fa più stringente alla vigilia del summit previsto all’Aia, dove si discuterà del contributo economico alla difesa collettiva. Dall’ambasciatore americano alla Nato arrivano dichiarazioni chiare sulla necessità di evitare ritardi e monitorare costantemente i progressi dei singoli paesi.
Impegni degli alleati e ritardi sulle soglie di spesa militare
Al recente summit del Galles era stato fissato un traguardo minimo del 2% del Pil da dedicare alla difesa per ogni paese membro della Nato. Molti alleati, tra cui il Canada, hanno rispettato o stanno rispettando quel parametro solo in tempi più dilatati, con l’adesione al target prevista addirittura per il 2026. Gli stati uniti, rappresentati dall’ambasciatore Matt Whitaker, hanno manifestato preoccupazione per questo andamento rallentato. L’esigenza è quella di passare dal 2% al 5% del Pil, un salto significativo, da conseguire “il prima possibile”. I ritardi nel raggiungimento degli obiettivi fissati, secondo Washington, mettono a rischio la capacità di risposta collettiva agli avversari.
La richiesta americana di un monitoraggio rigoroso
Whitaker ha annunciato che agli alleati sarà richiesto un controllo reciproco continuo riguardo alla crescita delle spese militari. Il nuovo livello di attenzione vuole distinguersi da precedenti fasi, definite come “promesse vuote” che non si traducevano in fatti concreti. Alla vigilia del summit dell’Aia, la Nato si preparerà a stabilire un sistema di “rapporti regolari” per valutare l’avanzamento degli investimenti militari. Gli stati uniti intendono esercitare una pressione costante, perché riconoscono che la stabilità e la sicurezza internazionale non aspettano i tempi lenti dei singoli governi.
Il contesto geopolitico che spinge al maggior investimento difensivo
Il contesto attuale di tensioni globali, tra sfide militari e rivalità strategiche, spinge la Nato a rafforzare la sua capacità difensiva. La posizione americana tiene conto della volontà di non concedere margini ai concorrenti, che potrebbero approfittare di un’alleanza percepita come debole o divisa. L’aumento della spesa militare è visto come un segnale chiaro, rivolto sia agli alleati sia agli avversari, di un impegno concreto nella difesa collettiva. La decisione di puntare al 5% del Pil rappresenta una svolta rispetto alle soglie finora considerate sufficienti, e richiede a tutti i paesi membri un’accelerazione.
Il summit dell’aia e le aspettative degli stati uniti verso la nato
Il summit Nato all’Aia si terrà in un momento cruciale per la politica di sicurezza dell’alleanza atlantica. Gli stati uniti, con la voce di Whitaker, vogliono imprimere un’accelerazione alle discussioni sulla spesa militare e alle misure di controllo. Le aspettative sono di vedere risultati concreti nell’immediato futuro, un impegno concreto che non si limiti a parole o promesse di facciata. La trasparenza e la verifica reciproca dovrebbero servire da garanzia per mantenere la coesione tra i membri e rafforzare la posizione internazionale della Nato. Il summit sarà uno snodo fondamentale per definire strategie e impegni nei prossimi anni.