
Una vasta operazione giudiziaria ha coinvolto trenta persone a Livorno, accusate di aver illecito il rilascio di permessi antincendio e certificati di agibilità a locali commerciali. Le indagini puntano su richieste di denaro o altre forme di vantaggio in cambio di autorizzazioni che avrebbero consentito di aggirare controlli e norme di sicurezza. La procura locale ha aperto un fascicolo all’inizio del 2023, facendo emergere una rete di corruzione che coinvolge funzionari, tecnici e imprenditori del territorio.
Le accuse e il presunto meccanismo illecito
I reati contestati a vario titolo riguardano concussione, corruzione, falsificazione di documenti pubblici, autoriciclaggio e riciclaggio. Secondo la procura, il sistema illecito si sarebbe sviluppato con un meccanismo ben definito e ripetuto nel tempo. Al vertice ci sarebbe stato il responsabile dell’Ufficio prevenzione incendi di Livorno, che avrebbe agito all’insaputa dei suoi colleghi.
Collaborazioni e tangenti
Il dirigente avrebbe collaborato con professionisti del settore antincendio e i titolari di ditte specializzate. All’origine del giro di mazzette c’erano le violazioni rilevate durante i controlli effettuati nei locali commerciali. Per evitare la chiusura delle attività o rallentamenti nelle riaperture, agli esercenti veniva richiesto di versare somme di denaro. Questi pagamenti avrebbero permesso di ottenere certificazioni o il dissequestro degli immobili, pur in assenza delle condizioni previste dalla legge.
Arresti e coinvolgimenti nei vigili del fuoco
Tra le persone finite in manette, figura l’ingegner Giuseppe Mazzotta, dirigente provinciale dei vigili del fuoco di Livorno. È in carcere dal maggio 2023 con l’accusa di corruzione e riciclaggio, proprio nel contesto della stessa inchiesta. Le accuse emerse dalla sua posizione riguardano anche la gestione delle autorizzazioni e la presunta responsabilità nel coordinare il sistema illecito.
Altri indagati pubblici e privati
Oltre a Mazzotta, risultano indagati altri funzionari pubblici, tra cui un ufficiale dei vigili del fuoco di Genova. Fra gli indagati si contano anche ispettori della Asl, impiegati nel dipartimento prevenzione di Livorno, insieme a imprenditori e professionisti privati del settore tecnico. Fra questi ultimi spiccano alcuni liberi professionisti, ingegneri e geometri, tra cui due vigili del fuoco volontari residenti a Collesalvetti. La presenza di personale sia pubblico che privato ha complicato ulteriormente le dinamiche dell’inchiesta.
Le attività investigative svolte
La squadra mobile di Livorno ha condotto le indagini dalla primavera del 2023, mettendo in campo intercettazioni, perquisizioni e raccolta di testimonianze. L’attività della polizia giudiziaria ha permesso di ricostruire il funzionamento del sistema, individuando i passaggi e le persone coinvolte.
Le intercettazioni telefoniche e ambientali hanno documentato le trattative e le richieste di denaro tra i soggetti indagati e i titolari delle attività commerciali. Perquisizioni negli uffici e presso le abitazioni degli indagati hanno portato al sequestro di atti e documentazioni falsificate. La complessità delle prove ha richiesto una lunga fase di analisi per collegare tutti i responsabili ai vari episodi contestati.
Impatto sull’attività commerciale e sicurezza pubblica
Le irregolarità nella concessione dei permessi antincendio e di agibilità hanno esposto realtà commerciali a rischi significativi, considerando che i controlli mirano a garantire la sicurezza degli ambienti frequentati da pubblico e lavoratori. L’inchiesta ha evidenziato come il sistema illecito avesse permesso a molte attività di aggirare norme indispensabili per prevenire incendi o garantire la sicurezza degli edifici.
Il blocco e la riapertura delle attività sono diventati strumenti di pressione per ottenere illeciti, con effetti negativi sulla libertà imprenditoriale nonché sulla fiducia dei cittadini nelle istituzioni preposte ai controlli. L’operazione giudiziaria ha messo in luce una falla importante che coinvolge diversi ambiti istituzionali e professionali, al centro di una rete con molte ramificazioni.
Le indagini proseguono per approfondire eventuali altri soggetti coinvolti e chiarire l’estensione delle attività illecite. Le autorità hanno annunciato ulteriori controlli sulle procedure di rilascio delle autorizzazioni in tutta la zona, con l’obiettivo di evitare simili condotte fraudolente in futuro.