
Gli ultimi sviluppi sul sistema idrico del Gran Sasso hanno visto la conferma di un intervento chiave volto a proteggere le risorse idriche nell’area attraversata dal traforo autostradale. La scelta è ricaduta sull’impermeabilizzazione delle gallerie, soluzione che punta a isolare il bacino idrico da possibili contaminazioni. Il progetto prevede lavori corposi con inizio previsto nel 2027, e coinvolge aspetti cruciali come l’impatto ambientale, la viabilità e la sicurezza idrica.
La decisione del commissario straordinario e il contesto del progetto
Pierluigi Caputi, commissario straordinario per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, ha illustrato la decisione presa dopo un’analisi approfondita. La conferenza stampa tenuta a Palazzo Silone ha chiarito perché l’impermeabilizzazione si presenta come la soluzione più idonea. Caputi ha spiegato come l’approccio scelto reduca rischi ambientali, limiti disagi sociali e si riveli sostenibile anche dal punto di vista economico.
Il progetto mira a intervenire sulle gallerie autostradali che attraversano la montagna, per impedire infiltrazioni nocive al bacino idrico. L’intervento, dal valore di oltre 210 milioni di euro, toccherà un’area delicata, dove operano anche laboratori di ricerca, la cui presenza ed attività richiedono precauzioni maggiori.
Già dall’analisi preliminare, si è data priorità al confronto tra vari scenari tecnici elaborati da Italferr. Il commissario ha voluto anticipare tempi e iter, scegliendo un progetto su cui sviluppare rapidamente la fattibilità tecnica. L’obiettivo è evitare ritardi e garantire sicurezza idrica il prima possibile.
Valutazioni tecnico-economiche e ambientali dello scenario scelto
La selezione della soluzione d’impermeabilizzazione è il risultato di uno studio comparativo su quattro diversi scenari. A guidare la valutazione sono stati tre parametri fondamentali: la sostenibilità ambientale dell’intervento, l’impatto sulle comunità locali e la fattibilità tecnico-economica. L’analisi ha riconosciuto nell’isolamento delle gallerie la migliore opportunità per tutelare la qualità dell’acqua e ridurre l’incidenza su traffico e territorio.
Tra le opzioni escluse figuravano le Trivellazioni orizzontali controllate e la costruzione di una terza canna sopra le due gallerie esistenti. Queste alternative presentavano sfide importanti, sia in termini di rischio ambientale che di complicazioni per la viabilità e i costi previsti.
L’impermeabilizzazione prevede quindi un intervento articolato, con materiali e tecniche appositamente studiati per bloccare le infiltrazioni. Verranno realizzati anche impianti per la manutenzione e il monitoraggio continuo, per tenere sotto controllo lo stato dell’opera e garantire interventi tempestivi in caso di necessità .
Impatto sulla viabilità e gestione del traffico durante i lavori
Un elemento sensibile del progetto riguarda la circolazione lungo l’autostrada che attraversa il Gran Sasso. Il commissario Caputi ha già annunciato l’intenzione di limitare il più possibile gli stop al traffico durante gli interventi. La situazione si presenta complicata, vista l’importanza della tratta e il doppio senso di marcia da preservare.
Sono in corso valutazioni su soluzioni capaci di assicurare una viabilità regolare anche mentre si procedere con le opere. Tra le ipotesi valutate, vi sono modifiche temporanee alla viabilità e l’uso di percorsi alternativi, possibilmente in coordinamento con gli enti locali.
Questa attenzione mira a evitare disagi e congestioni, soprattutto nei periodi di punta. La complessità del cantiere richiede un coordinamento stretto e una gestione puntuale delle fasi lavorative.
Azioni prioritarie e fasi di realizzazione annunciate
Fino a fine maggio, il percorso programmato per il progetto ha subito una revisione in parallelo con decisioni condivise tra diversi soggetti istituzionali. Si è deciso di rinviare l’avvio dei lavori sull’impermeabilizzazione, concentrando risorse sulla messa in sicurezza della captazione e distribuzione dell’acqua. In particolare, si è puntato a rafforzare il collegamento idrico con il lago di Campotosto, scelta che ha preceduto l’avvio del cantiere principale.
Questa fase di preparazione ha permesso di definire meglio anche la viabilità alternativa, aspetto necessario per non compromettere gli spostamenti durante l’intervento. La pianificazione tramite un iter semplificato ha consentito di limitare lungaggini burocratiche.
Il progetto proseguirà con l’avvio del dibattito pubblico nei prossimi mesi, aperto alla partecipazione dei cittadini e delle associazioni del territorio. L’intento dichiarato è mantenere trasparenza e coinvolgimento durante tutte le fasi di esecuzione. In questo modo si punta ad affrontare con chiarezza le sfide legate alla sicurezza idrica e alla tutela ambientale connesse al traforo del Gran Sasso.