La sindaca dimissionaria di Prato, ilarìa bugetti, si è presentata oggi davanti al giudice per le indagini preliminari di Firenze nel procedimento che la vede indagata per corruzione. Durante l’udienza ha scelto di non rispondere alle domande del gip, ma ha consegnato una memoria scritta in cui ha respinto tutte le accuse, sostenendo di aver sempre agito nell’interesse pubblico. La procura ha chiesto per lei gli arresti domiciliari; la decisione è attesa nei prossimi giorni. Anche l’industriale riccardo matteini bresci è coinvolto nell’inchiesta.
La posizione della sindaca bugetti durante l’udienza di firenze
In occasione dell’interrogatorio davanti al gip aleksander moneti, ilarìa bugetti ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Ha preferito consegnare una memoria difensiva lunga una decina di pagine, scritta con i suoi legali, in cui si difende dalle accuse di corruzione. Bugetti ha negato di aver mai ricevuto vantaggi illeciti e ha ribadito di aver agito sempre per il beneficio della collettività e della città di Prato. Il documento è strutturato per rispondere punto su punto alle contestazioni mosse dalla procura, che ha ipotizzato uno scambio di favori con riccardo matteini bresci, imprenditore tessile, in cambio di sostegno politico.
L’udienza, durata circa due ore, si è svolta nell’ufficio del giudice moneti, che ora valuterà se accogliere la richiesta di arresti domiciliari avanzata nei confronti della sindaca. Le dichiarazioni spontanee hanno sostituito l’interrogatorio vivo, una scelta che in casi come questo avviene per concentrarsi sulla memoria scritta e consentire un’analisi completa dei documenti forniti. La difesa ha insistito sul rispetto del diritto alla difesa e sulla necessità di un contraddittorio completo, ricordando che i tempi concessi dal codice per preparare l’atto sono limitati.
Le accuse e l’inchiesta sull’industriale riccardo matteini bresci
L’inchiesta che coinvolge ilarìa bugetti ruota attorno a presunte pressioni e favori politici ricevuti da riccardo matteini bresci, noto imprenditore nel settore tessile a Prato. Secondo la procura, il rapporto tra i due avrebbe visto matteini bresci offrire utilità illecite alla sindaca in cambio di appoggi e sostegno concreto alla sua carriera politica. Queste ipotesi hanno portato alla richiesta di misure cautelari per entrambi: arresti domiciliari per bugetti e carcere per matteini bresci.
Gli accertamenti giudiziari si concentrano su documenti, testimonianze e movimenti finanziari che potrebbero provare uno scambio di favori. Il procedimento è tuttora in corso e il gip ha rinviato la decisione per entrambe le richieste cautelari, tenendo conto sia delle dichiarazioni spontanee di bugetti sia della posizione di matteini bresci. Le indagini riguardano episodi specifici in cui sarebbero stati concessi appoggi amministrativi o vantaggi non dovuti a imprenditori collegati politicamente, con la sindaca indicata tra i beneficiari.
Le reazioni della sindaca e il clima dopo l’udienza
Al termine dell’udienza, ilarìa bugetti ha affidato ai suoi legali una comunicazione in cui ribadisce la fiducia nel sistema giudiziario e nel contraddittorio, pur sottolineando il peso umano che situazioni simili comportano. La sindaca dimissionaria ha spiegato di aver affrontato tutte le accuse con rispetto verso le istituzioni e senza nascondere la sofferenza provocata da questa vicenda. Ha inoltre espresso la volontà di attendere serenamente e con consapevolezza l’esito della decisione del gip.
La scelta di presentare una memoria scritta anziché rispondere oralmente alle domande riflette la volontà di una difesa ponderata che si basa su documenti e argomentazioni dettagliate per confutare le accuse superficiali. L’esito della richiesta di arresti domiciliari rimane incerto, ma la sindaca continua a evitare rilasciare dichiarazioni pubbliche dirette, affidandosi alla strategia difensiva impostata dai suoi legali.
Gli sviluppi del caso saranno decisivi per la sua carriera politica e per la gestione di crisi importanti all’interno del comune di Prato, dove la vicenda si sta già riflettendo sul dibattito pubblico locale. La magistratura ora definirà i prossimi passi, dopo aver raccolto tutte le carte e aver ascoltato le argomentazioni delle parti coinvolte.