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Greenpeace e everyone hates elon protestano a venezia contro le nozze di Jeff Bezos con uno striscione gigante

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A Venezia, in piazza San Marco, un gruppo di attivisti di Greenpeace Italia e del collettivo britannico Everyone Hates Elon ha organizzato una protesta pubblica per manifestare contro il matrimonio di Jeff Bezos e Lauren Sanchez. Questa azione ha avuto luogo nelle prime ore della giornata, attirando l’attenzione sul tema delle disuguaglianze sociali e sull’impatto ambientale dei grandi ricchi. Lo striscione mostrava un messaggio diretto sulle spese esagerate e le tasse, facendo leva sull’eccezionalità della location scelta per l’evento.

L’azione di protesta con lo striscione di 400 metri quadrati a piazza san marco

La manifestazione si è concretizzata con la srotolatura di uno striscione lungo 400 metri quadrati, collocato proprio nel cuore di Venezia. Una decina di attivisti hanno preso parte al blitz pacifico, finalizzato a lanciare un messaggio chiaro a Jeff Bezos e ai suoi sostenitori, in vista del suo imminente matrimonio con Lauren Sanchez. Lo slogan recitava: “If you can rent Venice for your wedding, you can pay more tax” .

Venezia come simbolo ambientalista

Venezia, come noto, ha un significato simbolico per questioni legate al cambiamento climatico e alla tutela del patrimonio culturale. L’attenzione degli attivisti si è concentrata proprio sul paradosso rappresentato dalla possibilità di affittare un luogo così delicato per festeggiamenti privati, ritenuto un privilegio riservato a pochi. L’azione è durata poche ore ma ha guadagnato risalto mediatico per il messaggio sociale e ambientale.

Il messaggio degli attivisti sulla crisi climatica e le disuguaglianze sociali

I partecipanti alla protesta hanno sottolineato che Jeff Bezos rappresenta un modello economico che accentua la disparità sociale e contribuisce al degrado ambientale. Hanno puntato il dito contro l’accumulo di ricchezza e gli stili di vita di poche persone che provocano danni all’ambiente. Le parole usate descrivono un contesto in cui l’emergenza climatica si intreccia con forme di ingiustizia sociale, colpendo maggiormente le fasce più vulnerabili della popolazione mondiale.

Critica al potere economico

Questi attivisti hanno espresso forte critica verso il fatto che la ricchezza possa comprare privilegi come eventi esclusivi in città simbolo del cambiamento climatico. Il loro intervento vuole dare risalto all’idea che chi ha modo di utilizzare risorse imponenti dovrebbe contribuire più significativamente, anche con il pagamento di tasse maggiorate, per tutelare l’ambiente e sostenere la società.

La risonanza dell’evento e le reazioni pubbliche

L’azione compiuta a Venezia ha acceso un dibattito sull’uso degli spazi pubblici da parte di privati ultra-ricchi e sulla responsabilità fiscale di questi ultimi. Lo striscione, grazie alla sua dimensione e al messaggio netto, ha attirato l’attenzione dei passanti e dei media, amplificando la protesta in una città già simbolo di fragilità ecologica.

Non sono emerse al momento reazioni ufficiali da parte degli organizzatori del matrimonio, ma la protesta ha raggiunto lo scopo di portare alla luce questioni scottanti legate a squilibri globali. Attivisti come quelli di Greenpeace e Everyone Hates Elon continuano la loro azione per denunciare i legami tra potere economico, ingiustizie sociali e l’emergenza ambientale globale.

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