L’alpinista francese Antoine Mesnage ha compiuto una traversata significativa camminando su una corda tesa tra due cime del monte Bianco. Nei giorni scorsi ha attraversato 800 metri di vuoto su una fune sottile, in condizioni ambientali estreme, confermando la crescente popolarità dello slackline ad alta quota. Questa impresa ha richiesto mesi di preparazione e uno sforzo collettivo.
La traversata tra il dente del gigante e il monte mallet
Mesnage ha camminato su una corda spessa appena 19 millimetri, sistemata tra il dente del gigante, vetta a 4014 metri al confine tra italia e francia, e il monte mallet, cima francese a 3998 metri. La distanza percorsa è stata di circa 800 metri, con un dislivello sotto i piedi di quasi 700 metri di vuoto. Queste condizioni hanno imposto grande attenzione ad ogni passo, dato che la corda rappresenta una linea sottile e instabile in un ambiente severo e pericoloso.
L’impresa è stata possibile grazie a condizioni meteo favorevoli, essenziali in alta montagna per garantire sicurezza ed equilibrio. La scelta di queste due cime si spiega con la loro vicinanza e le caratteristiche ideali per l’installazione della fune, che ha seguito il percorso più diretto possibile. Camminare in equilibrio in quota porta con sé difficoltà uniche, dalla gestione della respirazione al mantenimento della concentrazione per diversi minuti.
La sfida psicologica e fisica di camminare su una highline a 4.000 metri
Mesnage ha descritto la traversata come un’esperienza in cui “la paura nasce dall’impegno richiesto”. Sottolinea come la sicurezza sia limitata e i soccorsi difficili da attivare in caso di incidente. Il fatto che la fune si trovi a un’altitudine superiore ai 4.000 metri, in un ambiente con ossigeno ridotto, aumenta ulteriormente la complessità della performance.
Il funambolo ha parlato di un profondo stato di concentrazione, accompagnato da un senso di superamento personale. La difficoltà consisteva nel mantenere l’equilibrio sfruttando solo la fune sottile tra due picchi. Il piacere derivato dall’impresa emerge solo dopo, osservando quanto compiuto nel silenzio della tenda notturna, momento in cui si prende coscienza della propria riuscita.
Questo tipo di attività, detto highline, è una variante dello slackline fatto a grandi altezze e lunghezze notevoli. Negli ultimi anni la disciplina ha acquisito popolarità tra gli appassionati di sport estremi e montagna, ma attraversamenti di questa portata restano rari e adatti solo a professionisti molto preparati.
Il ruolo fondamentale del team Passagers du vide nella preparazione
Dietro la performance di Mesnage c’è un gruppo chiamato Passagers du vide, composto da 15 persone, che ha lavorato per un mese per installare la fune in sicurezza. La preparazione ha incluso trasporto e fissaggio di 400 chili di materiali necessari per la stabilità della linea e per limitare rischi durante la traversata.
L’impegno del team è stato cruciale per superare gli ostacoli logistici e tecnici tipici dell’alta quota. Il lavoro di squadra ha permesso di assicurare l’incolumità dell’atleta, che poteva così affrontare la sfida senza ulteriori preoccupazioni per la sicurezza della struttura.
Il monitoraggio delle condizioni meteorologiche
Il gruppo ha coordinato anche l’analisi delle condizioni meteorologiche, monitorando il periodo migliore per realizzare la camminata, elemento fondamentale in ambienti così severi dove l’imprevedibilità del tempo può compromettere la riuscita dell’impresa.