Il settore della moda junior made in Italy ha chiuso il 2024 con risultati in contrazione, in linea con il trend negativo che ha coinvolto l’intero comparto tessile e abbigliamento. I dati più recenti, resi noti dall’ufficio studi economici di Confindustria Moda, mostrano un calo significativo del valore della produzione e del fatturato, nonostante alcuni segnali positivi nell’export. Queste informazioni arrivano poco prima di Pitti Bimbo 101, l’evento dedicato al childrenswear che si terrà il 25 e 26 giugno a Firenze.
Andamento del fatturato e produzione nel childrenswear italiano nel 2024
Nel corso del 2024, il fatturato complessivo del settore childrenswear made in Italy si è ridotto del 2,1%, attestandosi a 3,1 miliardi di euro. Una contrazione parallela ha riguardato anche il valore della produzione, sceso del 3% rispetto all’anno precedente. Questi elementi rilevano una fase di difficoltà che interessa la moda rivolta ai più piccoli, una nicchia che normalmente risente delle fluttuazioni del mercato ma che qui ha mostrato segnali concreti di rallentamento.
La riduzione in termini di fatturato comprende sia la parte interna al mercato italiano che quella legata all’export, pur con differenze da segmento a segmento. La contrazione della produzione pesa sulle aziende di settore, che devono fare i conti con una domanda meno intensa sia a livello domestico che internazionale. I dati riflettono un quadro generale di sofferenza, evidente anche nella riorganizzazione di strategie commerciali e nella ricerca di nuovi mercati.
Esportazioni e importazioni: trend e mercati chiave per la moda junior
Le esportazioni del childrenswear italiano hanno chiuso il 2024 con una crescita marginale dello 0,3%, raggiungendo un valore poco superiore a 1,5 miliardi di euro. Questo lieve incremento conferma come, nonostante le difficoltà, l’export continui a svolgere un ruolo cruciale per il comparto. Dall’altro lato, le importazioni sono diminuite del 4%, attestandosi a circa 2,6 miliardi di euro, un segnale che pure il mercato interno si trova sottoposto a una contrazione dei flussi in entrata.
Un approfondimento sulle vendite estere mette in luce dinamiche divergeni tra i diversi mercati. L’abbigliamento per neonati ha subìto un calo dell’1%, fermandosi intorno ai 155,2 milioni di euro. Tra i paesi di destinazione, gli Stati Uniti hanno mostrato una crescita rilevante, con un aumento del 36,7% e un valore di 13,9 milioni di euro, guadagnandosi così il primo posto tra le destinazioni di questo segmento. La Spagna, per contro, ha registrato una contrazione del 9,9%, scendendo in seconda posizione, mentre gli Emirati Arabi Uniti sono balzati al terzo posto grazie a un incremento del 95,6%.
Altre destinazioni europee e asiatiche hanno invece registrato variazioni negative considerevoli. Francia, Regno Unito, Cina e Germania hanno segnato contrazioni tra il 6% e il 22%, indicando una pressione specifica su alcuni mercati storici per il made in Italy.
L’andamento del commercio internazionale dell’abbigliamento bebè tra import e export
Analizzando l’importazione di abbigliamento per bebè in Italia si osserva un calo di circa il 3,8% nel 2024, con un volume complessivo di 335,2 milioni di euro. La Spagna mantiene la leadership tra i fornitori esterni grazie a una crescita del 3,7%, mentre Cina e Bangladesh mostrano contrazioni rispettivamente del 10,3% e del 2,5%. Questi dati raccontano di un mercato delle importazioni che si restringe, con paesi di origine che hanno diverse performance e impatti sulle forniture italiane.
I primi mesi del 2025 hanno invece segnato un recupero per i flussi commerciali nel settore bebè. Nel periodo gennaio-febbraio, l’export ha segnato un +15,4%, mentre l’import è cresciuto del 20,8%. Questi incrementi suggeriscono un possibile cambio di tendenza dopo la fase negativa appena trascorsa, con un aumento degli scambi commerciali che potrebbe influenzare le strategie aziendali del settore nel prossimo futuro.
Il quadro tracciato da Confindustria Moda anticipa quindi una stagione complicata, ma con segnali da monitorare attentamente. Pitti Bimbo 101 rappresenterà un’occasione importante per valutare sul campo l’andamento di un comparto che continua a rappresentare una fetta significativa del made in Italy tendile.