Gli Stati Uniti hanno condotto attacchi contro tre impianti nucleari in Iran, ma secondo quanto riferito dalla mezzaluna rossa iraniana, nessuna persona è rimasta uccisa durante l’azione militare. Il capo dell’organizzazione crocerossina ha confermato l’assenza di vittime, smentendo così notizie di danni umani gravi.
Gli attacchi americani ai siti nucleari in irania: i dettagli dell’operazione
La notte di mercoledì 18 giugno 2025, gli Stati Uniti hanno lanciato una serie di bombardamenti mirati contro tre centri di ricerca e produzione nucleare in diverse regioni dell’iran. L’azione aveva l’obiettivo di impedire il progredire del programma atomico, sospettato di sviluppare armi e di violare accordi internazionali.
Le strutture colpite includevano laboratori di arricchimento e depositi di materiali sensibili. L’operazione è stata condotta con droni e missili a lungo raggio, evitando scontri diretti con truppe iraniane presenti solo in minima parte nella zona. Le autorità di Tehran hanno denunciato l’aggressione come una violazione della sovranità nazionale.
Fonti americane hanno affermato che l’intervento è stato calibrato per causare danni materiali senza causare vittime civili o militari, per limitare escalation e tensioni internazionali. In questo quadro si colloca il successivo aggiornamento della mezzaluna rossa iraniana.
La mezzaluna rossa iraniana smentisce vittime e fa il punto sulla situazione
Pir Hossein Kolivand, capo della mezzaluna rossa iraniana, ha dichiarato la sera del 19 giugno che non si sono registrati “martiri”, termine utilizzato nel paese per indicare le vittime di attacchi o disastri. Questa precisazione arriva dopo le prime notizie contrastanti diffuse da alcune fonti esterne e locali.
Secondo Kolivand, durante e dopo gli attacchi non si sono verificati ferimenti o decessi legati direttamente all’azione militare statunitense. Il personale impiegato nei centri nucleari aveva infatti adottato tempestive misure di sicurezza che hanno limitato l’esposizione al pericolo. Inoltre, le squadre di soccorso della mezzaluna rossa sono intervenute rapidamente per valutare possibili rischi ambientali dovuti a dispersioni radioattive.
Il rappresentante dell’organizzazione ha poi sottolineato che la situazione resta sotto controllo, senza incidenti a catena o complicazioni sanitarie immediate. L’apparato di emergenza iraniano continua a monitorare i siti, anche per valutare danni strutturali e tecnici causati dagli attacchi.
Le reazioni internazionali e lo scenario geopolitico dopo i raid Usa
Gli attacchi hanno suscitato reazioni di condanna da parte del governo iraniano, che ha definito l’azione una “aggressione unilaterale e ingiustificata”. Le potenze internazionali sono preoccupate per il rischio di un ampliamento del conflitto nella regione mediorientale, già segnata da tensioni trasversali.
Alcuni paesi hanno invitato a una cautela che prevenga un’escalation militare. Il consiglio di sicurezza dell’Onu ha programmato una riunione straordinaria per discutere delle conseguenze degli attacchi e delle possibili misure diplomatiche per evitare nuovi scontri.
Nel contempo, Teheran ha annunciato un innalzamento dei livelli di allerta lungo i propri confini e un rafforzamento della sorveglianza nella zona dei siti colpiti. Le autorità iraniane affermano che manterranno alta la guardia, per rispondere a eventuali minacce future.
La difficile gestione del dossier nucleare iraniano
L’episodio conferma le tensioni in atto intorno al dossier nucleare iraniano e la difficoltà di trovare un’intesa duratura tra Teheran e la comunità internazionale sulla gestione del programma atomico. Le prossime settimane saranno decisive per capire se si potranno riprendere trattative o se il conflitto rischia di estendersi ulteriormente.