L’attacco statunitense sul sito nucleare di Fordow in iran è stato confermato da nuove immagini satellitari diffuse da Al Jazeera. Le foto mostrano tre grandi crateri in corrispondenza del complesso sotterraneo, indicati come i punti di impatto delle bombe impiegate per colpire le installazioni nascoste. Questi elementi confermano la portata dell’intervento e i danni subiti dalla struttura.
Dettagli sulle immagini satellitari e i crateri osservati
Le immagini ottenute dai satelliti mostrano chiaramente tre zone scure e profonde nel terreno, corrispondenti ai punti in cui sono esplose le bombe durante l’attacco dei bombardieri B-2 americani. Le dimensioni dei crateri e la loro posizione coincidono con le aree riservate ai tunnel sotterranei di Fordow, installazioni note per ospitare attività nucleari iraniane.
La presenza di questi crateri indica che le bombe utilizzate erano progettate per penetrare a fondo nella roccia e nel cemento, con l’obiettivo di neutralizzare le parti più protette del sito. Questo tipo di arma, spesso chiamata “bomba bunker buster”, serve a distruggere strutture fortificate e bunker sotterranei.
Le foto mostrano un paesaggio alterato, con il terreno annerito e scosceso intorno ai punti di impatto. Questi segnali visivi rafforzano la tesi che l’attacco sia andato a segno colpendo i target avanzati e difficili da raggiungere senza strumenti adeguati. Fordow si trova in una zona montuosa, a circa 20 chilometri da Qom, un’area già attentamente sorvegliata dalle agenzie internazionali.
Situazione attuale dei tunnel e delle difese nel sito di Fordow
Secondo rapporti fedeli alle fonti sul campo, i tunnel nel sito di Fordow risultano “completamente ostruiti” a causa delle esplosioni. L’accesso alle gallerie sotterranee, vitali per la produzione e la protezione dei materiali nucleari, è stato bloccato da detriti e crolli causati dalle bombe.
Questa situazione rende difficile, se non impossibile, qualsiasi attività o intervento da parte delle autorità iraniane all’interno del complesso, almeno senza un vasto lavoro di bonifica. L’ostruzione totale dei passaggi sotterranei rappresenta uno degli obiettivi principali raggiunti dall’azione militare, poiché impedisce il proseguo delle operazioni nucleari nascoste nel sito.
Anche il sistema di difesa aerea che proteggeva la struttura è stato “distrutto” nell’attacco. Tra le varie postazioni antiaeree e radar presenti nella zona, molte sono state eliminate o rese inutilizzabili, riducendo drasticamente la capacità iraniana di monitorare e difendere l’area dai prossimi raid aerei.
Questi danni rappresentano un duro colpo per l’apparato militare e nucleare iraniano, dimostrando l’efficacia del blitz aereo e la precisione delle bombe impiegate.
Impatto geopolitico e possibili sviluppi futuri
L’attacco al sito di Fordow segna una nuova escalation nelle tensioni già alte tra Stati Uniti e iran. Fordow è considerata una delle aree chiave nei programma nucleare iraniano, quindi il bombardamento assume un peso particolare nel contesto delle relazioni internazionali e delle negoziazioni in corso.
L’intervento americano dimostra la volontà di fermare qualunque attività che possa avvicinare l’iran alla produzione di armi nucleari, sfidando apertamente Teheran e mettendo sotto pressione la comunità internazionale per una risposta forte.
Le conseguenze immediate si vedranno nella reazione iraniana, che potrebbe intensificare le proprie attività militari o decidere una nuova linea diplomatica verso l’occidente e l’Onu. Alcuni analisti sottolineano che ora l’iran dovrà rivedere la sua strategia di sicurezza nei siti nucleari, rendendoli ancora più protetti e nascosti.
Il bombardamento induce anche altri paesi a tenere alta la guardia sulle attività nucleari nella regione mediorientale, aumentando i livelli di allerta e diverse missioni di intelligence.
Continueremo a seguire gli sviluppi nelle prossime settimane con aggiornamenti sulle condizioni del sito e le mosse delle parti coinvolte.