Un negozio di distribuzione automatica a mileto, in provincia di vibo valentia, ha riaperto dopo due settimane di chiusura imposta da un atto intimidatorio. Il locale era stato preso di mira da ignoti nella notte tra il 6 e il 7 giugno, con gravi danneggiamenti ai macchinari. L’episodio ha attirato l’attenzione delle autorità locali e della procura, che ha avviato un’indagine per accertare eventuali motivazioni estorsive dietro l’attacco.
Il raid vandalico e i danni ai macchinari del negozio
Nella notte tra il 6 e il 7 giugno il negozio automatico di prodotti alimentari gestito da gregorio galati è stato oggetto di un’aggressione da parte di sconosciuti. I vandali hanno usato martelli per distruggere le macchine erogatrici presenti nel locale, rendendolo inutilizzabile. Il grave danno ha costretto il titolare a chiudere temporaneamente per riparare. La violenza dell’azione ha provocato disagio nel piccolo centro vibonese, evidenziando una volontà distruttiva e intimidatoria.
Danni materiali e impatto sulla comunità
I danni materiali hanno riguardato principalmente gli erogatori automatici, fondamentali per il funzionamento quotidiano del negozio. L’intero esercizio, che offre un servizio utile ai residenti, ha subito un arresto forzato delle attività. Non solo un danno economico per galati, ma anche un’interruzione di un servizio commerciale rilevante per la comunità locale.
La riapertura con la presenza delle autorità locali
Il negozio ha riaperto stamattina dopo due settimane di fermo, con un ritorno alla normalità atteso dalla cittadinanza. Alla riapertura hanno partecipato anche i sindaci di mileto e san gregorio d’ippona, rispettivamente fortunato salvatore giordano e pasquale farfaglia. La loro presenza ha rappresentato un segnale forte di solidarietà nei confronti del titolare e contro ogni forma di intimidazione.
Le parole di galati all’evento
Durante l’evento galati ha dichiarato: «Non intendo arrendermi alla violenza», sottolineando la necessità di lavoro e sicurezza per tutto il territorio. Il messaggio è chiaro: «Non voglio lasciare il controllo della zona a chi si serve della paura per imporre la propria volontà». La riapertura è quindi un gesto di resistenza civile, un passo per ristabilire fiducia e legalità nel contesto locale.
L’inchiesta della procura sulla matrice estorsiva
A seguito dell’incendio intimidatorio, la procura della repubblica di vibo valentia ha avviato un’indagine per chiarire le ragioni dietro l’attacco. Le prime risultanze indicano che l’episodio includerebbe una matrice estorsiva, segno che gli aggressori potrebbero aver chiesto o voluto estorcere qualcosa al proprietario o al negozio stesso.
Obiettivi dell’indagine
L’inchiesta mira a identificare gli autori e comprendere se si tratta di un episodio isolato o di un più ampio sistema di intimidazioni nel territorio. In un contesto in cui la criminalità organizzata ha spesso usato metodi analoghi, le autorità controllano attentamente ogni possibile collegamento. Le indagini proseguiranno con raccolte di testimonianze e analisi tecniche, con l’obiettivo di assicurare alla giustizia i responsabili.
Le autorità locali, insieme alla procura, mantengono alta l’attenzione per tutelare i cittadini e le imprese che continuano a lavorare nonostante le difficoltà. La riapertura del negozio a mileto rappresenta un segnale di normalità e di opposizione agli atti intimidatori. Lo sviluppo dell’inchiesta sarà seguito passo passo dagli organi preposti in questa provincia calabrese.