Nel territorio dei Campi Flegrei, in provincia di Napoli, una scossa di terremoto di magnitudo 3.2 è stata registrata alle 5 del mattino. Questo evento ha attirato l’attenzione degli abitanti della zona e degli esperti, vista la sua vicinanza ai centri abitati di Pozzuoli e Quarto.
Dettaglio della scossa principale e caratteristiche tecniche
L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha reso noto che la scossa principale è stata localizzata con un ipocentro a soli 3 chilometri di profondità. L’epicentro è stato individuato nell’area tra i comuni di Pozzuoli e Quarto, luoghi particolarmente sensibili per la presenza del sistema vulcanico dei Campi Flegrei. La magnitudo di 3.2 indica un terremoto di intensità contenuta, ma comunque avvertito dalla popolazione locale a causa della modesta profondità del sisma. Questi fattori rendono critici i monitoraggi costanti di questa area, nota per la sua attività vulcanica e sismica.
Sequenza sismica e altre scosse nella stessa notte
La notte precedente il terremoto principale, tra l’1 e le 6 del mattino, sono state rilevate almeno dieci scosse minori nella stessa zona. Queste scosse, di intensità inferiore, rappresentano la cosiddetta sequenza sismica che spesso accompagna eventi vulcanici o strutturali in territori instabili come quello dei Campi Flegrei. Le rilevazioni mostrano che l’attività sismica non si è limitata alla scossa delle 5, ma si è manifestata in più episodi durante le ore notturne, aumentando l’attenzione sulla potenziale evoluzione dello stato di agitazione della zona.
Importanza della sorveglianza e risposta della comunità
Data la natura vulcanica dell’area flegrea, ogni movimento sismico è oggetto di costante studio da parte di tecnici e istituzioni preposte alla sicurezza. Le scosse registrate in queste ore, pur di intensità moderata, richiedono un monitoraggio puntuale per escludere possibili sviluppi. La popolazione locale, pur esasperata dalla frequenza dei terremoti leggeri, ha mantenuto la calma, seguendo le indicazioni fornite dalle autorità. L’evento di questa mattina conferma la necessità di infrastrutture di emergenza pronte e una comunicazione efficiente per gestire ogni segnale proveniente da questa zona ad alta attività geologica.
