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L’idf distrugge oltre metà dei lanciatori di missili balistici iraniani con raid aerei mirati

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Negli ultimi giorni l’esercito israeliano ha intensificato gli attacchi contro le postazioni missilistiche iraniane, colpendo in particolare l’area occidentale dell’Iran, dove si trovano numerosi depositi e tunnel per missili balistici. Questi bombardamenti limitano notevolmente la capacità di Teheran di lanciare missili contro Israele da quella zona, costringendo le forze iraniane a riorganizzarsi in regioni meno accessibili. Ecco la ricostruzione degli ultimi sviluppi.

I danni ai sistemi missilistici iraniani e la strategia israeliana

Gli attacchi aerei condotti dall’aeronautica militare israeliana hanno provocato la distruzione di più della metà dei lanciatori di missili balistici disponibili in Iran occidentale. Secondo quanto dichiarato dalle forze di difesa israeliane , molti altri sistemi missilistici si trovano bloccati all’interno di tunnel sotterranei situati tra le montagne, presi di mira durante gli ultimi raid. Questo insieme di colpi mira a impedire lanci massicci e coordinati di missili verso il territorio israeliano.

Il comando militare israeliano afferma che, dall’Iran occidentale, gli iraniani hanno difficoltà crescenti a lanciare decine di missili contemporaneamente verso Israele, riducendo drasticamente gli attacchi a distanza che in passato avevano caratterizzato questa fascia di confine. Le forze iraniane, a quel punto, sembrano ridislocare le proprie risorse verso la zona orientale del paese, sperando di continuare le operazioni missilistiche da lì.

L’aeronautica militare israeliana e i raid notturni nell’iran occidentale e centrale

Nella notte di uno degli ultimi giorni, l’aeronautica israeliana ha condotto due raid su larga scala, impiegando 15 caccia e sganciando oltre 30 bombe. Uno degli obiettivi principali è stato un tunnel di grandi dimensioni utilizzato per immagazzinare missili balistici in Iran occidentale. Questa struttura sotterranea si trova in un’area montagnosa, rendendo l’intervento complesso ma decisivo per ridurre le capacità strategiche iraniane.

I raid si sono estesi anche verso il centro dell’Iran, con obiettivi precisi e mirati, per impedire le attività di rifornimento e di comando nelle aree più sensibili in termini di capacità missilistica. Le operazioni sono state condotte con rapidità, mirando a colpire le infrastrutture chiave prima che potessero spostare o nascondere i sistemi missilistici.

Conseguenze sulle capacità missilistiche e contesto regionale

La distruzione di più della metà dei lanciatori imbarca una battuta d’arresto importante nell’arsenale missilistico iraniano rivolto verso Israele. La presenza dei tunnel tra le montagne rende difficile eliminare completamente le riserve, ma il blocco in quegli spazi limita la possibilità di lanci frequenti o coordinati.
Il cambiamento di posizione delle risorse verso l’est dell’Iran fa capire quanto l’esercito israeliano abbia colpito duramente le linee di rifornimento e deposito nei settori più esposti.

Questi raid si inseriscono in una fase di tensione crescente nella regione, dove Israele continua a intervenire per neutralizzare minacce a lungo raggio provenienti da Teheran. Rimangono al centro dell’attenzione le capacità iraniane di attentare con missili balistici e la reazione israeliana, che punta proprio a limitare questa minaccia con azioni militari preventive.

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