
Il veliero Bayesian รจ stato recentemente portato a galla dopo essere affondato la notte del 19 agosto 2024 a Porticello. Lโoperazione di recupero ha richiesto diversi tentativi e interventi specialistici per riportare lโimbarcazione in superficie. Ora si apre una nuova fase per le verifiche tecniche e le indagini sulle cause del naufragio.
Le operazioni di recupero del veliero bayesian
Il 19 agosto dello scorso anno il veliero Bayesian รจ affondato a Porticello, una zona tra le coste di Palermo e il mare della Sicilia. A distanza di quasi dieci mesi, le gru Hebo Lift 10 e 2 sono riuscite a sollevare lo scafo dall’acqua. Il veliero era stato giร portato a galla alcuni giorni prima per consentire lโinstallazione di cime di recupero supplementari.
La mattina del sollevamento definitivo ha visto la barca emergere da sotto la superficie marina, permettendo agli operatori di poter ispezionare lo scafo con maggiore facilitร . Dopo il completamento del sollevamento, sono previste attivitร per svuotare l’acqua presente allโinterno della struttura galleggiante. Da questa fase dipenderanno le nuove valutazioni sullo stato dellโimbarcazione e la tenuta dei materiali dopo il lungo tempo trascorso sottโacqua.
Le indagini in corso sul luogo del naufragio
Nellโarea di recupero del Bayesian ci sono diverse motovedette della capitaneria di porto che presidiano il tratto di mare circostante. Il controllo serve a scongiurare eventuali perdite di carburante o altre sostanze inquinanti dal veliero danneggiato. La presenza della motovedetta garantisce anche la sicurezza delle operazioni di recupero e impedisce intrusioni nellโarea destinata al lavoro.
Coordinate dal pm Raffaele Cammarano, le indagini mirano a chiarire le cause che hanno portato al naufragio. Sul posto sono arrivati anche i militari della capitaneria che sono responsabili degli accertamenti tecnici e delle verifiche amministrative legate allโincidente. Questi dati saranno fondamentali per ricostruire lโaccaduto e stabilire eventuali responsabilitร .
I controlli ambientali e il monitoraggio del rischio inquinamento
Le attivitร di recupero sono affiancate dal lavoro dei tecnici dellโArpa, che monitorano lโambiente marino nei pressi del relitto. Per individuare rischi potenziali legati a fuoriuscite di carburante o altre sostanze pericolose si utilizzano anche droni dotati di sensori a raggi infrarossi.
Questi sistemi permettono di captare con precisione qualunque segnale di contaminazione del mare, anche se limitato o appena percepibile. Il controllo continuo consente di intervenire tempestivamente nel caso si verifichino nuove criticitร . La tutela dellโarea marina resta una prioritร durante tutte le fasi di recupero del veliero.
Le operazioni hanno attirato lโattenzione di esperti e istituzioni, viste le implicazioni che un naufragio di questo tipo puรฒ avere sullโambiente e la sicurezza marittima locale. Il lavoro degli enti preposti prosegue con lโobiettivo di garantire un monitoraggio completo, evitando danni estesi al mare e alla costa.