Home News Idf ha colpito per la seconda volta il sito nucleare di Isfahan in un raid notturno con 50 jet
News

Idf ha colpito per la seconda volta il sito nucleare di Isfahan in un raid notturno con 50 jet

Share
Share

L’esercito di difesa israeliano ha condotto un nuovo attacco notturno sul sito nucleare di Isfahan, in Iran, segnando la seconda incursione contro questa struttura nel giro di pochi giorni. L’operazione rientra in una serie di raid mirati contro obiettivi militari iraniani, durante i quali sono state impiegate decine di bombe e una flotta di aerei da combattimento. L’azione sembra concentrarsi sugli avanzamenti del regime iraniano nell’ambito nucleare e missilistico.

Dettagli del raid e obiettivi colpiti

La notte scorsa, l’Idf ha mobilitato circa 50 jet da combattimento per affondare decine di bersagli nell’area intorno a Isfahan. In totale sono state sganciate 150 bombe su specifiche infrastrutture iraniane. Tra gli obiettivi principali, il sito nucleare in fase di trasformazione dell’uranio. Questo processo, successivo all’arricchimento, rappresenta un passo significativo verso la produzione del nucleo di una possibile arma nucleare, come sottolineato dalle fonti militari israeliane.

Impianto per centrifughe e altri obiettivi

All’interno del complesso di Isfahan, è stato colpito un impianto destinato alla produzione di centrifughe, componenti essenziali per l’arricchimento dell’uranio. Insieme a questo, sono stati bersagliati ulteriori punti strategici legati all’apparato militare del regime iraniano. L’azione ha riguardato pressoché tutte le installazioni sensibili nella zona, segnando un attacco molto mirato e organizzato.

Interventi contro armi missilistiche e droni

L’Idf ha inoltre riferito l’intervento contro una serie di siti dedicati alla produzione e al lancio di missili balistici e veicoli a pilotaggio remoto. Durante la notte, diversi camion che trasportavano velivoli senza pilota sono stati distrutti, così come infrastrutture di stoccaggio e lancio per missili. Tra questi, quattro lanciamissili pronti all’uso sono stati neutralizzati prima che potessero essere impiegati, scongiurando così una minaccia per la sicurezza israeliana.

Secondo fonti ufficiali, il coordinamento ha permesso di bloccare queste infrastrutture militari “prima di un bombardamento”. L’attacco punta a prevenire qualsiasi azione offensiva diretta verso Israele e i suoi cittadini, in particolare in un clima internazionale già teso per le crescenti tensioni tra i due Paesi.

Colpiti anche siti radar e difese aeree iraniane

Non solo missili e impianti nucleari. L’aeronautica militare israeliana ha effettuato raid anche su siti radar delle forze iraniane, mettendo fuori uso strumenti di rilevamento fondamentali per la difesa. Sono state prese di mira batterie di difesa aerea, impianti concepiti per contrastare gli attacchi aerei come quelli messi in atto dall’Idf.

Questi attacchi evidenziano la volontà di neutralizzare qualsiasi contrattacco o capacità di risposta immediata da parte delle forze iraniane. Siti radar e batterie anti-aeree rappresentano infatti un ostacolo fisico alla libertà di manovra dell’aviazione israeliana e la loro distruzione indebolisce l’apparato difensivo della zona.

Contesto e impatto geopolitico dell’offensiva

L’offensiva notturna contro Isfahan si svolge in un contesto di crescente tensione tra Israele e Iran. Il governo israeliano considera imprescindibile frenare l’avanzamento del programma nucleare iraniano, ritenuto una minaccia diretta per la sicurezza nazionale. Colpire i siti coinvolti nell’arricchimento e nella lavorazione dell’uranio mira a rallentare ulteriori progressi in un’area molto sensibile.

I raid multipli sugli obiettivi militari e nucleari puntano anche a inviare un segnale al regime iraniano e alle potenze mondiali circa la determinazione dello Stato di Israele nel difendere i propri confini. Al contempo, la distruzione di mezzi offensivi come missili e droni cerca di ridurre la capacità di attacco dell’Iran nel breve termine.

L’episodio testimonia la complessità della situazione medioorientale e il fragile equilibrio tra le forze regionali. Le ripercussioni di queste azioni potrebbero estendersi anche al piano diplomatico, innescando risposte da parte dell’Iran e dei suoi alleati. Intanto, l’Idf continua a monitorare la situazione, pronto a nuove azioni mirate in caso di ulteriori minacce.

Smettere di Lavorare è un magazine che esplora stili di vita alternativi e indipendenza finanziaria con sezioni su News, Spettacolo & TV, Soldi & Risparmi, Ambiente, Trasferirsi all’estero e Lavorare all’estero.

Info & Comunicati

Per info e comunicati stampa inviare email a: info@smetteredilavorare.it

© 2025 proprietà Influencer Srls - Via Luca Bati 57 - Roma - P.IVA 14920521003

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.