
Fare la spesa nel 2025 è un salasso: ecco quanto costa oggi caffè, frutta e gelati - Smetteredilavorare.it
Estate 2025, spesa più cara per tutti: aumenti su frutta, caffè, gelati e beni quotidiani
Il carrello della spesa continua a pesare sempre di più sul bilancio delle famiglie italiane. Con l’avvicinarsi dell’estate, aumentano i prezzi di alimenti di stagione, prodotti essenziali e beni di largo consumo. Lo segnala Assoutenti, che ha diffuso i dati aggiornati il 16 giugno 2025: a maggio, i prezzi dei generi alimentari e delle bevande analcoliche hanno registrato un aumento medio del +3,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Tra i beni più colpiti dall’impennata ci sono burro, caffè, cioccolato, uova e cacao, tutti ingredienti quotidiani che segnano rincari ben sopra la media. Il caffè ha fatto segnare un aumento del +24,7% rispetto a maggio 2024, seguito dal burro con un +19,6%. Crescono anche i prezzi di prodotti freschi e tipicamente estivi come pesche, pomodori, agrumi e frutta secca, oltre a bevande, gelati e prodotti ittici.
Dietro questi numeri si nascondono fattori strutturali: crisi delle materie prime, aumento dei costi energetici, tensioni internazionali e aumento dei carburanti, che rischiano di far lievitare ulteriormente i prezzi anche nelle prossime settimane.
Frutta, verdura e bevande estive tra i prodotti più colpiti
I dati parlano chiaro: fare la spesa nel periodo estivo sta diventando un lusso, specie per chi sceglie prodotti freschi e stagionali. I pomodori aumentano del +7,3%, mentre pesche e nettarine segnano un +5,1%. Ancora più alto il rincaro per gli agrumi, che arrivano al +13,4%. Anche la frutta secca, consumata spesso come snack salutare, ha visto un rialzo del +5,3%.
Salgono pure i prezzi dei prodotti più richiesti nei mesi caldi. I gelati fanno registrare un aumento del +3,4%, mentre le bevande gassate sono a +4,1%. I succhi di frutta crescono del 3,7% e l’acqua minerale del 3%. Anche il riso, base per molte preparazioni estive, è salito del +4,2%, mentre i molluschi freschi hanno subito un rincaro del +3,9%.

Tutti aumenti che vanno a incidere in modo diretto sul budget familiare. Le famiglie monoreddito, gli anziani e i giovani lavoratori precari risultano i più colpiti, con difficoltà crescenti nel contenere la spesa mensile.
Gli effetti dell’inflazione alimentare si avvertono ogni giorno, e mentre i listini cambiano, le buste della spesa diventano più leggere. A complicare la situazione c’è poi un altro elemento: il carburante, che può amplificare l’intero meccanismo dei rincari.
Carburanti e logistica: la catena dei rincari non si ferma
Il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso, ha spiegato che i prezzi al dettaglio rischiano di aumentare ulteriormente a causa del nuovo rincaro dei carburanti. Se trasportare merci costa di più, i rincari si riflettono inevitabilmente sui prezzi sugli scaffali.
L’aumento del prezzo del petrolio, che incide in maniera diretta su trasporti e logistica, rappresenta un pericolo concreto per l’equilibrio dei mercati alimentari. La filiera agroalimentare dipende fortemente dalla mobilità: se il costo per portare un bancale di frutta dal produttore al supermercato aumenta, a pagare il prezzo finale è sempre il consumatore.
In questo scenario, le famiglie italiane si trovano di fronte a una sfida quotidiana: tenere sotto controllo le spese senza compromettere la qualità dell’alimentazione. Le stime non lasciano spazio all’ottimismo: se l’inflazione continuerà a seguire questa traiettoria, l’estate 2025 sarà ricordata come una delle più care degli ultimi anni.
Nel frattempo, si discute di possibili misure di contenimento. Tra le ipotesi sul tavolo ci sono bonus spesa, incentivi per il chilometro zero e riduzioni temporanee dell’IVA su alcuni beni primari. Misure che potrebbero alleggerire, almeno in parte, il peso sul carrello.
Mentre gli economisti studiano gli scenari e le famiglie tirano le somme a fine mese, resta una certezza: i prezzi dei beni alimentari restano sotto pressione. E ogni voce di spesa, dal caffè del mattino al pesce fresco per la cena, racconta un disagio economico che si sta facendo concreto.