Questa mattina, le vie del centro storico di Trento si sono animate con un lungo e colorato corteo, simbolo di una mobilitazione che ha coinvolto i metalmeccanici di tutta Italia. Questa giornata di protesta è stata organizzata per chiedere il rinnovo del contratto collettivo dei metalmeccanici, un tema cruciale per il settore, che interessa in Trentino-Alto Adige circa 30.000 lavoratori e lavoratrici. In provincia di Trento, la partecipazione è stata particolarmente significativa, con un’adesione media dell’80% nelle principali aziende locali.
partecipazione e adesione alle aziende
La mobilitazione ha visto una presenza massiccia in numerose imprese del territorio. Tra le aziende più rappresentative, i risultati sono stati notevoli:
- Sandvik: 75% di adesione
- ZF: 90% degli operai
- Coster2 e Bonfiglioli: oltre il 90%
- Dana di Rovereto: 80%
- Meccanica del Sarca: 90%
- Ebara: 80%
- Sede di Arco: 85%
Questi numeri non solo evidenziano l’unità del settore metalmeccanico, ma anche la determinazione dei lavoratori nel rivendicare diritti fondamentali.
supporto delle istituzioni locali
A testimonianza dell’importanza della mobilitazione, molte istituzioni locali hanno preso parte attiva all’evento. Il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, ha incontrato gli operai e le operaie all’inizio del corteo in via Belenzani, esprimendo il sostegno dell’amministrazione comunale alle loro rivendicazioni. Anche il vicepresidente della Provincia e assessore al lavoro, Achille Spinelli, ha accolto i manifestanti in Piazza Dante, dove si è confrontato direttamente con una delegazione sindacale, dimostrando l’attenzione delle istituzioni verso le problematiche lavorative.
La presenza di figure di spicco del sindacato ha ulteriormente rafforzato il messaggio della protesta. Marco Giglio della Fim Cisl nazionale e Maurizio Oreggia della Fiom Cgil nazionale hanno guidato la manifestazione, concludendo la giornata con i loro interventi in Piazza della Mostra, davanti al Castello del Buonconsiglio. Insieme a loro, il segretario della Uilm del Trentino, Willj Moser, ha ribadito l’importanza della mobilitazione unitaria e della lotta per i diritti dei lavoratori.
richieste dei manifestanti
Le richieste principali dei manifestanti sono chiare e dirette. In primo luogo, c’è una forte richiesta di aumento del valore reale dei salari, con una richiesta unitaria di 280 euro mensili in più in busta paga. Questo aumento è considerato fondamentale per garantire un tenore di vita dignitoso ai lavoratori, soprattutto in un periodo in cui l’inflazione e il costo della vita continuano a crescere. Accanto a questo, i sindacati chiedono una riduzione del ricorso al precariato, auspicando un aumento dei contratti stabili e qualificanti, come quelli a tempo indeterminato e di apprendistato.
Un’altra richiesta centrale riguarda la riduzione dell’orario di lavoro. I sindacati stanno chiedendo un piano concreto per abbattere l’orario di lavoro settimanale fino a 35 ore a parità di salario. Questa proposta nasce dall’esigenza di migliorare la qualità della vita dei lavoratori, offrendo loro maggiore tempo libero e la possibilità di conciliare meglio vita professionale e personale. Infine, c’è un forte richiamo a investire maggiormente nella salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, un tema sempre attuale e di cruciale importanza, soprattutto in settori come quello metalmeccanico, dove i rischi sono elevati.
La mobilitazione di oggi in Trentino-Alto Adige si inserisce in un contesto nazionale di crescente attenzione verso le problematiche del lavoro e dei diritti dei lavoratori. Il settore metalmeccanico, in particolare, sta affrontando sfide significative, legate non solo alle dinamiche economiche e occupazionali, ma anche alla necessità di adattarsi ai cambiamenti tecnologici e alle nuove richieste del mercato.
In questo scenario, la determinazione dei lavoratori e la loro capacità di unirsi per rivendicare i propri diritti rappresentano un segnale forte e chiaro. La giornata di mobilitazione di oggi non è solo un momento di protesta, ma anche un’opportunità per avviare un dialogo costruttivo tra lavoratori, sindacati e istituzioni, volto a trovare soluzioni concrete alle problematiche del settore. La partecipazione massiccia e l’unità dimostrata dai metalmeccanici del Trentino-Alto Adige sono un chiaro indicativo della volontà di non arretrare di fronte alle sfide, ma di affrontarle con determinazione e coesione.