Un video che mostra due fratelli, divisi dalla guerra e convinti che l’altro fosse scomparso, riunirsi al valico di Rafah ha dato vita a una nuova collezione di moda a Milano. Questo incontro improvviso e carico di emozione ha ispirato Ludovico Bruno, che ha tradotto quel gesto in una serie di capi d’abbigliamento con motivi precisi e significativi.
L’interpretazione visiva del contrasto e dell’incontro
Ludovico Bruno ha voluto catturare sia l’unione che la tensione, ispirandosi anche agli sport da combattimento che pratica personalmente, come judo, karate e lotta greco-romana. Queste discipline esprimono chiaramente il concetto di abbraccio inteso come momento di confronto fisico ma anche di vicinanza.
La scelta di presentare la collezione in una palestra è stata funzionale a questa idea. I modelli, impegnati nelle arti marziali, rappresentano il movimento, il confronto e la disciplina che accompagnano ogni incontro autentico tra due persone. La palestra diventa così una scena in cui la moda si lega a una narrazione di riscatto e connessione umana.
L’abbraccio che ha ispirato la collezione
Il filmato ritrae due fratelli che si stringono dopo anni di separazione, senza sapere l’uno dell’altro. Il loro abbraccio, potente e immediato, è diventato il simbolo di un passato difficile e di una nuova speranza. Ludovico Bruno si è concentrato su quella forza emotiva e fisica, trasformandola in un elemento centrale della sua collezione Mordecai.
Per raccontare questa storia, il designer ha scelto di lavorare su texture solide e grafiche che ricordano i motivi dei tappeti indiani e dei foulard, elementi ricchi di storia e simbolismo. Le stampe che rappresentano due teste, posizionate una di fronte all’altra, sono un richiamo diretto al confronto e all’incontro. Sul retro invece, queste figure guardano in direzioni opposte, sottolineando l’idea di distanza e separazione, pur restando legate.
Mordecai, una collezione che va oltre la moda
Con Mordecai, Ludovico Bruno ha voluto fare più di una semplice sfilata. Ha raccontato una storia di guerra, distanza e ritrovamento attraverso capi che parlano con le immagini e i tessuti. La collezione riflette momenti di conflitto e riconciliazione, usando la moda come linguaggio e ponte tra culture e generazioni.
Il riferimento ai motivi indiani non è casuale: richiama l’idea di un patrimonio culturale profondo, legato al vissuto di molti individui separati dalla guerra e dalla disperazione. La collezione si pone così non solo come un progetto estetico ma anche come una testimonianza visiva di un’emozione universale.
