Una nuova scultura provocatoria è comparsa di fronte al Congresso a washington, nello stesso luogo dove l’anno scorso gli stessi artisti avevano già esposto un’opera controversa. Stavolta l’installazione intitolata “Dictator approved” riproduce una mano dorata che schiaccia la corona verde della Statua della libertà, rilanciando un messaggio politico forte e diretto sullo scenario statunitense attuale.
La descrizione dell’opera e la sua collocazione a washington
L’opera, alta 2,4 metri, raffigura una mano dipinta d’oro con il pollice alzato, che schiaccia la celebre corona della Statua della libertà, simbolo iconico degli Stati Uniti. L’installazione si trova sul National Mall, proprio davanti al Campidoglio, nello stesso punto in cui era stata esposta la scultura dell’anno scorso a forma di escrementi appoggiati su una riproduzione gigante della scrivania di Nancy Pelosi. In quella occasione l’opera contestava la rivolta del 6 gennaio 2021 al Congresso. Questa nuova creazione intende suscitare altre riflessioni legate all’attualità politica americana, riprendendo lo stile provocatorio degli autori.
Il ruolo del National Park Service
Il National Park Service ha autorizzato l’esposizione della scultura, sottolineando che rappresenta una reazione alla parata militare tenutasi il 14 giugno e al fenomeno dell’autoritarismo percepito nel paese. Il punto scelto per la collocazione non è casuale: proprio di fronte al Congresso, simbolo del potere legislativo, l’opera si pone come una critica visibile e permanente all’andamento politico nazionale.
Il messaggio politico dietro “dictator approved”
Secondo gli artisti, come riporta una nota del National Park Service, “Dictator approved” vuole attirare l’attenzione sul sostegno che alcuni leader autoritari hanno rivolto a Donald Trump negli ultimi anni. La mano dorata con il pollice alzato richiama il gesto di approvazione, ma allo stesso tempo schiaccia la corona della Statua della libertà, alludendo a una pressione sull’ideale democratico statunitense.
Questa scultura si presenta come un commento critico rivolto alla crescente simpatia manifestata da diversi capi di stato repressivi verso l’ex presidente USA. L’opera riflette una tensione fra la tradizione democratica della nazione e le istanze autoritarie che sembrano guadagnare terreno a livello internazionale e interno.
Le quattro targhe con citazioni di leader mondiali
Alla base della scultura sono poste quattro targhe, ciascuna riportante citazioni che varie figure politiche di rilievo hanno pronunciato su Donald Trump. Le parole sono scelte per evidenziare la stima espressa da personalità criticate per i loro stili di governo autoritari.
Le citazioni provengono da leader del calibro di Vladimir Putin, presidente della Russia, che definisce Trump “un uomo molto brillante e di talento”. Un altro nome è Viktor Orbán, primo ministro dell’Ungheria, che ha affermato che Trump è “la persona più rispettata e temuta”. L’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha dichiarato di condividere “molti valori” con Trump e di ammirarlo. Infine, Kim Jong Un, leader della Corea del Nord, ha utilizzato termini come “eccellenza” e “straordinario coraggio” riferendosi all’ex presidente statunitense, accennando a un rapporto “speciale”.
Il significato delle citazioni
Questi riferimenti sono disposti sui quattro lati della base della scultura, rafforzando l’idea della sua critica nei confronti del rapporto tra Trump e alcuni leader autoritari. L’installazione lascia un segno tangibile del dibattito politico che attraversa non solo gli Stati Uniti ma anche la scena internazionale.