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La Sardegna adotta il salva casa solo in parte: sanatorie sì, agibilità sui micro appartamenti no

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Il 17 giugno 2025 la Regione Sardegna ha approvato la legge n.18 che recepisce in modo parziale il cosiddetto Salva Casa nazionale. Il provvedimento nazionale, contenuto nel Dm n.69/2024 e poi Legge 105/2024, punta a semplificare il recupero edilizio e favorire la regolarizzazione delle piccole difformità. La Sardegna ha voluto introdurre alcune modifiche, accogliendo le disposizioni sulle tolleranze e sull’accertamento di conformità, ma ha escluso quelle relative a micro appartamenti, giudicati inadatti per l’abitabilità.

Recepimento delle norme nazionali sulle tolleranze e accertamento di conformità

Con la nuova legge regionale, la Sardegna recepisce integralmente l’articolo 36 bis del decreto nazionale che introduce la possibilità di sanare parziali difformità e variazioni essenziali degli edifici. Queste modifiche, finora, bloccavano molte compravendite immobiliari e limitavano l’accesso agli incentivi per la riqualificazione. Il testo regionale stabilisce anche gli importi delle oblazioni: 500 euro per difformità lievi e 1.000 euro per variazioni più rilevanti.

L’assessore all’Urbanistica, Francesco Spanedda, ha sottolineato come oltre il 60% del patrimonio edilizio sardo risalga a prima del 1980, un’epoca in cui le costruzioni spesso presentavano errori o scostamenti rispetto ai progetti. Questi piccoli difetti avevano complicato il mercato immobiliare regionale, bloccando molte pratiche. L’introduzione delle tolleranze costruttive permette oggi di regolarizzare più facilmente gli immobili, contribuendo anche a migliorare il decoro urbano.

Esclusione delle norme sull’agibilità dei micro appartamenti

Nonostante l’adozione di molte delle semplificazioni nazionali, la Sardegna ha deciso di non recepire le norme che riguardano l’agibilità per unità abitative di piccole dimensioni, soprattutto micro appartamenti di circa 20 metri quadrati. Questi spazi, spesso poco più grandi di un box auto, sono stati giudicati non idonei per un’abitazione e per questo motivo non potranno beneficiare della sanatoria.

La decisione arriva nonostante la pressione del Ministero delle Infrastrutture, guidato da Matteo Salvini, che aveva chiesto alla Regione di adottare integralmente le innovazioni del Salva Casa. L’assessore Spanedda ha spiegato che la normativa regionale in materia di destinazione d’uso risulta più restrittiva rispetto a quella nazionale e più adatta al contesto isolano. Per questo, si è scelto di escludere gli aspetti legati ai cambi di destinazione d’uso e i micro alloggi sono rimasti fuori dal nuovo quadro normativo.

Aggiornamenti e modifiche al testo unico edilizia della sardegna

La legge 18 del 2025 modifica anche la Legge Regionale 23/1985, che rappresenta il testo unico sull’edilizia in Sardegna. Il recepimento del Salva Casa include esclusivamente le parti che consentono una reale semplificazione sia per i cittadini che per gli uffici tecnici regionali. Le norme che potevano creare situazioni speculative o condizioni abitative inadeguate sono state invece scartate.

Secondo l’assessore, l’intervento mira a rimuovere i vincoli imposti dalle piccole difformità, senza però aprire la strada a potenziali abusi. La Regione ha scelto di conservare un controllo più rigido sulle destinazioni d’uso degli immobili, mantenendo una linea più severa rispetto al quadro nazionale. Ciò contribuisce a garantire un’urbanistica che rispetta criteri di qualità e vivibilità.

Questa legge rappresenta un passo importante per la Sardegna nel rendere più accessibile e trasparente il recupero edilizio. Anche se la scelta sui micro appartamenti limita alcune opportunità, il testo ricalca le esigenze territoriali e preserva il tessuto abitativo esistente da interventi potenzialmente problematici.

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