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La russia avverte: un cambio di regime in iran sarebbe inaccettabile e la morte di khamenei creerebbe instabilità globale

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L’aumento della tensione politica in iran ha attirato l’attenzione internazionale, con la russia che ha espresso una posizione netta su possibili sviluppi futuri nel paese mediorientale. Le parole del portavoce del cremlino, Dmitry Peskov, arrivano in un momento in cui la situazione sull’asse iran-russia resta al centro delle preoccupazioni per la stabilità globale. Peskov ha chiarito i possibili rischi legati a un eventuale assassinio della guida suprema Ali Khamenei e i pericoli di un mutamento del potere in teheran.

La posizione russa sul rischio cambio di regime in iran

Dmitry Peskov ha definito “inaccettabile” qualsiasi cambiamento di regime in iran, sottolineando come questo possa generare conseguenze gravi e difficili da prevedere. Secondo il portavoce del cremlino, la stabilità politica a teheran è un elemento cruciale non solo per la regione mediorientale, ma per l’equilibrio internazionale. Questa dichiarazione riflette la posizione russa, che tende a sostenere il governo di Ali Khamenei e si oppone a movimenti che potrebbero alterare l’assetto del potere.

L’anticipazione di un “cambio di regime” spesso sostiene scenari di crisi profonda, con rischi per la sicurezza e flussi migratori incontrollati. La russia sembra considerare il mantenimento dello status quo in iran fondamentale per contenere i rischi di instabilità nella regione che ha un peso decisivo anche nella geopolitica mondiale. Questa linea politica si inserisce nel quadro di alleanze e rapporti strategici tra Mosca e Teheran, rafforzati negli ultimi anni.

Le conseguenze temute dall’assassinio di ali khamenei

Peskov ha avvertito che l’omicidio della guida suprema iraniana “aprirebbe il vaso di Pandora”, un’espressione che indica effetti a catena difficili da controllare. Secondo il portavoce russo, una simile svolta provocherebbe reazioni negative in tutta la regione e potrebbe estendersi su scala globale. La sua frase richiama l’idea che la morte di Khamenei potrebbe scatenare conflitti, instabilità politica, e forse una più ampia escalation militare.

La guida suprema rappresenta un punto di riferimento centrale nel sistema politico iraniano. Eliminare questa figura potrebbe bloccare ogni forma di dialogo o mediazione, scatenando lotte tra fazioni interne e coinvolgendo anche attori esterni interessati alle dinamiche regionali. Lo stato di tensione, già alto, rischierebbe così di diventare ingestibile con impatti su diversi paesi.

Il contesto internazionale e la percezione di mosca

Le dichiarazioni di Peskov arrivano mentre la situazione in medioriente resta sotto osservazione da parte di molte capitali mondiali. Conflitti e instabilità politica in iran potrebbero influire su questioni come i prezzi del petrolio, la sicurezza energetica, e gli equilibri di alleanze tra grandi potenze. La russia fa sapere di monitorare il contesto con attenzione, sottolineando come la sicurezza di quella regione abbia riflessi importanti anche a livello europeo e globale.

In aggiunta, la critica russa rappresenta un messaggio diretto ai principali attori che vantano interesse nell’evoluzione politica iraniana. Qualsiasi tentativo di forzare un mutamento con metodi violenti, secondo Mosca, non avrebbe solo effetti locali, ma spingerebbe verso un’escalation che rischia di coinvolgere l’intera comunità internazionale. La presa di posizione mette in chiaro che il cremlino vede la stabilità di Teheran come un nodo da preservare a ogni costo.

L’impatto sulle relazioni russo-iraniane nel 2025

La russia e l’iran mantengono una cooperazione consolidata, soprattutto in ambito militare ed economico. Il sostegno politico espresso da Mosca è parte di un disegno più ampio per mantenere influenza nel medioriente. Nel 2025, questa alleanza si è rivelata utile per entrambe le parti, favorendo accordi energetici e collaborazioni strategiche contro posizioni occidentali critiche.

Le parole di Peskov riflettono l’interesse russo nel continuare una partnership stabile con Teheran. Ridurre le tensioni interne iraniane o qualsiasi segno di disgregazione può compromettere accordi commerciali e condizioni di sicurezza condivise. Per questo la russia ha interesse a evitare scenari di instabilità e conferma che il cambio di leadership in iran in maniera forzata non è accettabile nel quadro delle relazioni attuali.

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