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La procura di milano accusa un sistema di speculazione edilizia e falsificazione delle norme urbanistiche

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Un’inchiesta della procura di milano riporta alla luce sospetti gravi riguardo la gestione urbanistica della città, con accuse di abusi edilizi, falsificazioni e conflitti d’interesse negli uffici comunali. Il caso, legato alle Park Towers di via Crescenzago, è al centro di un procedimento che coinvolge dirigenti e ex dirigenti del Comune, e potrebbe aprire nuovi scenari sul modo in cui sono state applicate le norme edilizie negli ultimi anni a milano.

Come nascono le irregolarità negli uffici comunali

Secondo l’accusa formulata dalla procura di milano, il sistema nasce proprio all’interno degli uffici comunali, dove le regole urbanistiche sarebbero state interpretate e modificate per favorire interessi privati. I magistrati parlano di una “lettura manipolata delle regole” che ha stravolto principi di base nel settore edilizio. La gestione degli iter burocratici sarebbe stata condizionata “a uso e consumo” di chi deteneva potere decisionale, facendo sì che leggi, regolamenti e norme venissero applicati in modo distorto o ignorati.

Sequestri e indagini a milano

La gravità di queste manomissioni emerge dalle indagini che hanno portato al sequestro di cantieri e immobili, sulle basi di sospetti concreti di lottizzazione abusiva, modifiche non autorizzate ai piani urbanistici e di rappresentazioni false dei progetti edilizi presentati. Il documento della procura sottolinea come questa prassi si sia protratta fino all’intervento degli inquirenti, senza che i normali controlli venissero efficacemente adottati o applicati.

Il caso emblematico delle park towers di via crescenzago

Le Park Towers di via Crescenzago rappresentano il caso emblematico delle accuse mosse dalla procura. Sei persone, tra dirigenti attivi e in pensione del Comune di milano, sono coinvolte in questo filone dell’inchiesta. Gli elementi contestati spaziano da abusi edilizi veri e propri a lottizzazioni abusive fino a falsificazioni di dati e documentazioni relative al progetto.

Il ruolo dei pm nell’inchiesta

Nei ventidue pagine depositate dai pm – Marina Petruzzella, Mauro Clerici e Paolo Filippini – è esplicitato il quadro normativo e giudiziario che confermerebbe quanto rilevato dagli inquirenti. L’inchiesta si poggia su un ampio insieme di sentenze di organi giurisdizionali, dalla Corte Costituzionale al Consiglio di Stato fino alla Cassazione, dove si riconosce la fondatezza delle contestazioni sull’alterazione delle regole edilizie.

Le difese e le posizioni degli imputati

Le difese degli accusati hanno cercato di difendere il “sistema” come legittimo, sostenendo una gestione in linea coi regolamenti vigenti. Tuttavia, la procura sottolinea la “macroscopicità” delle irregolarità e il carattere sistematico dell’alterazione delle normative urbanistiche.

Nomi noti citati nel procedimento

Il caso ha anche toccato nomi noti, come Giovanni Oggioni, ex dirigente comunale e vicepresidente della commissione paesaggio, arrestato nei mesi scorsi per corruzione e altri reati connessi al procedimento. La commissione paesaggio era un organismo chiave nella valutazione dei progetti e, secondo gli investigatori, è stata al centro di questo sistema distorto.

L’udienza davanti alla giudice per le indagini preliminari Alessandra di Fazio si è svolta di recente e il 23 luglio è attesa la decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio. Il procedimento segnalato non è l’unico: da anni la procura di milano conduce diverse indagini sullo stesso fronte, denunciando un problema radicato e diffuso nel tessuto amministrativo della città.

La vicenda si dipana in più filoni, ma mette a fuoco una questione complessa che coinvolge non solo la realizzazione di edifici ma l’applicazione reale di norme e controlli sulla gestione urbana. Le indagini finora mostrano come la corruzione e la manipolazione delle regole abbiano pesantemente inciso sulle trasformazioni edilizie di milano, in un contesto che ruota attorno a interessi economici e politici strettamente intrecciati.

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