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Israel katz ordina all’idf di intensificare gli attacchi contro obiettivi iraniani per destabilizzare teheran

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Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha annunciato una svolta nelle operazioni militari contro l’Iran. Durante un incontro con i vertici dell’esercito israeliano, ha ordinato all’IDF di aumentare gli attacchi contro obiettivi strategici nella capitale iraniana, Teheran. L’obiettivo è destabilizzare il regime e rispondere ai recenti lanci di missili sul territorio israeliano. La decisione segna un’escalation significativa nelle tensioni tra i due paesi, che si inserisce in un contesto già complesso di rapporto reciproco, lotta di influenza regionale e timori sul programma nucleare iraniano.

Ordine di intensificare gli attacchi contro la leadership iraniana

Israel Katz ha chiarito che l’IDF dovrà colpire elementi chiave del regime iraniano, in particolare i suoi simboli di potere e apparati di repressione. Tra gli obiettivi indicati ci sono i Basij, milizie paramilitari legate al governo, e il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, cuore della struttura militare e politica a Teheran. Questi attacchi sono pensati per minare la capacità di controllo interno e la tenuta politica del governo iraniano.

Nel corso della riunione a cui hanno partecipato il capo di Stato Maggiore, Eyal Zamir, e altri ufficiali di alto grado, Katz ha sottolineato la necessità di colpire non solo infrastrutture ma anche persone chiave legate al programma militare e nucleare. Ha evidenziato che la strategia deve essere ampia e prevedere una serie di azioni sincronizzate per provocare il massimo impatto sul regime.

Evacuazione di massa da teheran come mossa strategica

Una parte della strategia israeliana consiste in un’evacuazione di massa della popolazione da Teheran, misura che Katz ha definito cruciale per destabilizzare il regime. L’idea è quella di creare caos e incertezza, rendendo più difficile al governo iraniano mantenere il controllo sulla capitale.

Questa manovra ha anche intenti di deterrenza. Di fronte ai recenti attacchi missilistici sull’interno di Israele, Katz ha ribadito che Israele vuole aumentare la pressione fino a scoraggiare nuove azioni ostili. L’evacuazione potrebbe provocare una crisi sociale e politica che metta a dura prova la leadership iraniana, limitandone la capacità di risposta sia sul piano interno sia su quello regionale.

Obiettivi dichiarati della campagna contro il programma nucleare iraniano

Parallelamente all’aumento degli attacchi diretti a strutture e rappresentanti iraniani, Katz ha confermato che Israele continuerà a colpire scienziati coinvolti nello sviluppo nucleare iraniano. L’intento è bloccare il progresso di programmi giudicati pericolosi per la sicurezza nazionale di Israele.

Questi raid mirano a impedire che l’Iran raggiunga la capacità di produrre armi nucleari. Katz ha specificato che le azioni andranno avanti fino a quando tutti gli obiettivi dell’operazione saranno stati raggiunti, senza indicare scadenze precise. La campagna riflette una strategia a lungo termine che combina pressione militare, operazioni mirate e destabilizzazione politica.

Tensioni elevate e attenzione internazionale

Le indicazioni del ministro Katz evidenziano una fase di tensioni elevate che richiede attenzione internazionale. In questo scenario Israele adotta un approccio diretto e aggressivo per limitare le ambizioni iraniane e rispondere alle minacce percepite.

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