
In Iran si registra un’ondata di arresti legati ai contenuti pubblicati sul conflitto con Israele. Più di 200 persone sono state fermate in diverse città nel corso di pochi giorni. Parallelamente, il paese ha vissuto un blackout totale di internet durato un giorno intero, la maggiore interruzione delle comunicazioni registrata da anni.
Arresti legati a post sul conflitto con israele in iran
Secondo quanto riportato da Human Rights Activists News Agency , un’organizzazione iraniana indipendente che tutela i diritti umani, almeno 206 persone sono state arrestate in varie località iraniane nell’arco di una settimana per aver pubblicato messaggi online riguardanti le tensioni e il conflitto con Israele. Gli arresti sono avvenuti a pochi giorni dall’inizio delle ostilità che hanno coinvolto la regione.
Dettagli sugli arresti e motivazioni
Hrana specifica che le persone coinvolte sono state fermate con l’accusa di diffondere contenuti che il governo iraniano ha ritenuto pericolosi o sovversivi. I messaggi pubblicati facevano riferimento al conflitto in corso, e sono stati segnalati in centri urbani di tutta la nazione. Le autorità iraniane hanno quindi avviato una repressione capillare per limitare la circolazione delle informazioni critiche o contrarie alla linea ufficiale del regime.
Blackout totale di internet, la più lunga interruzione dal 2019
Nella stessa giornata un blackout completo di internet ha interessato tutta l’Iran per 24 ore. A riportare l’evento è stato il portale NetBlocks, noto per monitorare le interruzioni di connessione a livello globale. L’interruzione è stata definita la più grave che si ricordi dalle proteste di massa nel novembre 2019, quando l’accesso alla rete era stato altrettanto bloccato in molte aree del paese.
Impatto del blackout e motivazioni presunte
Questo blackout ha isolato l’Iran dal resto del mondo digitale e ha complicato l’accesso alle comunicazioni interne. Analisti e testimoni oculari hanno descritto una situazione di completo blackout, con disconnessioni a livello nazionale che hanno paralizzato social media, app di messaggistica e servizi di comunicazione in rete. Le motivazioni ufficiali dell’interruzione non sono state chiaramente comunicate, ma si ritiene che il governo abbia voluto impedire la diffusione di notizie e commenti critici legati agli arresti e al conflitto con Israele.
Contesto del clima politico e sociale in iran
Questi provvedimenti si inseriscono in un quadro di crescente repressione delle voci dissenzienti in Iran. Già in passato, soprattutto durante le proteste di novembre 2019, il governo aveva interrotto l’accesso a internet per bloccare la mobilitazione e il passaggio di informazioni da parte dei manifestanti. La stretta attuale arriva in concomitanza con un momento di tensione internazionale, legato al conflitto israelo-palestinese, che ha scatenato reazioni anche all’interno dell’opinione pubblica iraniana.
Le autorità sembrano voler controllare rigidamente il flusso di informazioni per evitare che le critiche al governo o la condivisione di dissensi possano assumere una dimensione più ampia, anche tramite i social network. La strategia di limitare internet e arrestare cittadini per le loro opinioni online testimonia un controllo severo nel paese, soprattutto sul versante della libertà di espressione.
Evoluzione della situazione
Di conseguenza, la situazione resta in evoluzione mentre continuano le tensioni dentro e fuori l’Iran, con il mondo che osserva gli sviluppi di una crisi che coinvolge più fronti geopolitici e umanitari.