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Corinne cléry e il suo conflitto con il figlio: violenza, minacce e la vendita della casa donata

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Corinne cléry, celebre attrice con una lunga carriera dagli anni ’70, ha deciso di raccontare la difficile relazione con il figlio con cui non parla da otto anni. La storia emerge nel programma “Storie al bivio show”, in onda il 24 giugno su Rai 2, dove cléry parla apertamente delle tensioni familiari che hanno segnato la sua vita privata. Al centro del conflitto, la vendita di un immobile di famiglia concesso in nuda proprietà al figlio, che si è trasformato in un vero e proprio nodo irrisolto.

La storia di una madre che ha cresciuto da sola un figlio difficile

Corinne cléry inizia il racconto spiegando di essere diventata madre molto giovane e di aver cresciuto suo figlio senza alcun aiuto. “Ero ancora una bambina quando è nato”, dice l’attrice, che pur di non interrompere la gravidanza scelse di portarla avanti. Nel tempo, però, il rapporto con il figlio si è deteriorato. Lui ha coltivato un risentimento che si è tradotto in comportamenti sempre più ostili e aggressivi. L’attrice denuncia violenze verbali e perfino schiaffi, fatti gravissimi che hanno rotto definitivamente il legame familiare.

Deterioramento del rapporto e aggressioni

Cléry sottolinea che questo figlio, nonostante gli fossero stati dati molti sacrifici e attenzione, è diventato intollerante e rancoroso. La situazione, già complessa, è peggiorata quando l’attrice gli ha donato la nuda proprietà di un casale in cui vive. È da quel momento che il figlio avrebbe iniziato un’escalation di insulti e minacce, includendo messaggi in cui augura alla madre una morte rapida. Questi episodi non erano mai stati raccontati pubblicamente prima, per la vergogna che li accompagnava e per il dolore profondo che ne derivava.

La crisi legata alla nuda proprietà e la minaccia di vendita della casa

Il nodo più drammatico dell’intera vicenda riguarda la proprietà del casale. Corinne cléry aveva scelto di donare a suo figlio la nuda proprietà, cioè gli ha ceduto il diritto di proprietà senza però perdere il diritto di abitazione. Una scelta fatta per garantirgli un futuro, ma che si è trasformata in un problema grave.

Vendita della casa e tensioni familiari

Il figlio ha comunicato all’attrice, tramite una mail, l’intenzione di vendere la casa. Nel messaggio dice chiaramente che non vuole aspettare vent’anni, cioè che lei viva fino alla sua morte per poter disporre del bene. Questo aggiunge una tensione forte e pesante: la vendetta e il rancore sembrano oscurare il dialogo e ogni rispetto.

Cléry racconta di sentirsi tradita e manipolata, anche perché il figlio ha gestito in modo esclusivo molte delle sue cose personali, rivelando però un atteggiamento di stizza e di disprezzo. Ha messo in moto procedure legali, notificando una diffida al figlio per tutelarsi da questa possibile vendita forzata. La situazione ruota attorno a un conflitto di interessi che tocca questioni legali delicate e affetti familiari ormai compromessi.

Accuse incrociate e coinvolgimento di terze persone nella vicenda

Nel racconto dell’attrice emerge un ulteriore aspetto: le accuse reciproche che il figlio rivolge alla madre. Tra le contestazioni, c’è quella di furto di alcune sue proprietà. A peggiorare il quadro, l’ingresso di un personaggio noto in questa vicenda familiare: Serena grandi, attrice e prima moglie di Beppe Ercole, il compagno di vita di Corinne cléry scomparso quindici anni fa.

Il ruolo di serena grandi nella controversia

Cléry denuncia che Serena grandi è stata chiamata come testimone contro di lei dal figlio. La donna avrebbe preso posizione a favore del figlio, nonostante cléry racconti di aver aiutato Serena negli anni scorsi durante problemi di salute, accogliendola e prendendosi cura di lei senza ricevere altro che approfittamento. Questo inserisce nella diatriba un elemento di tensione tra persone un tempo legate da affetto e solidarietà.

L’attrice ha dunque deciso di coinvolgere anche i suoi legali con una diffida anche nei confronti di Serena grandi, per difendersi da accuse gravose e per tutelare la propria quiete personale. La tensione e l’isolamento si sono fatti più profondi: cléry ha trascorso un mese senza vedere nessuno e con grandi difficoltà nel trovare parole per spiegare il proprio dolore.

La vicenda rappresenta uno scenario drammatico, dove affetti familiari si sono trasformati in contese legali e personali che segnano la quotidianità di Corinne cléry e compromettono la serenità del suo ultimo periodo di vita.

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