La corte d’assise d’appello di Cagliari ha emesso la sentenza finale nel processo sull’omicidio di angelo maria piras, allevatore di Lula ucciso nel 2015. Alice Flore, unica imputata rimasta dopo l’uccisione del marito, è stata condannata a 21 anni di carcere. La vicenda si intreccia con una lunga serie di eventi che hanno coinvolto la famiglia Piras in una drammatica sequenza di violenze.
La sentenza della corte di cagliari
Il 2025 ha visto la conclusione del processo d’appello bis per l’omicidio di angelo maria piras, con la condanna di alice flore, 41 anni, residente a Lula. La corte ha disposto 21 anni di carcere per la donna, ritenendola colpevole di concorso morale e materiale nel delitto consumato il 25 gennaio 2015. La decisione ha respinto la richiesta di assoluzione del procuratore generale Luigi Patronaggio.
Il procedimento si è tenuto alla corte d’assise d’appello di Cagliari. Alice Flore è stata difesa dagli avvocati Francesco Lai e Potito Flagella, che avevano sostenuto l’innocenza della loro assistita. L’accusa invece ha basato la propria tesi sull’ausilio di testimonianze e prove raccolte nel corso degli anni. L’omicidio è stato commesso con un’arma da fuoco, con angelo maria piras freddato da diversi colpi.
La complessità delle prove
Le contraddizioni e la complessità delle prove hanno segnato il caso, che ha prolungato il percorso giudiziario per quasi dieci anni. La vicenda ha suscitato grande attenzione mediatica in Sardegna, sia per l’asprezza dei fatti sia per la presenza dei componenti della famiglia Piras nell’ambito rurale di Lula.
La complessa evoluzione del processo
Il processo ha alle spalle una lunga storia giudiziaria. In primo grado, sia alice flore sia il marito nico piras, fratello della vittima, erano stati assolti. La sentenza però non aveva messo fine alla vicenda, poiché era stata impugnata dalla pubblica accusa.
La corte d’appello di Sassari aveva poi condannato entrambi a 24 anni di reclusione, ma la corte di cassazione ha annullato quella decisione. Per questo motivo è stato disposto il secondo processo d’appello, che ha portato alla condanna di alice flore da sola e all’assoluzione del marito.
Processo lungo e travagliato
Il procedimento ha visto alternarsi sentenze di assoluzione e condanna, con un percorso giudiziario segnato da ribaltamenti che hanno coinvolto diverse corti e giurisdizioni.
La tragedia familiare e l’uccisione di nico piras
Dopo l’omicidio di angelo maria, la famiglia Piras è stata coinvolta in un altro fatto di sangue. Nico Piras, marito di alice flore e fratello della vittima, è stato ucciso nella notte dell’1 ottobre 2023 a Lula. Il delitto è avvenuto dopo la manifestazione cultural-calcistica Cortes Apertas, evento tradizionale nella zona.
L’assassino è stato il nipote Antonello Piras, figlio di angelo maria, che ha sparato al parente nel contesto di una faida familiare. Il gesto ha approfondito la dolorosa scia di sangue che coinvolge la famiglia dal 2015. Al momento dell’omicidio, l’atmosfera in paese era tesa per motivi riconducibili ai dissidi familiari.
Una nuova tragedia
L’uccisione di nico piras ha eliminato la figura che, fino ad allora, condivideva il processo per l’omicidio del fratello. La tragedia ha intrecciato vite e destini di più persone, rendendo la storia ancora più complessa agli occhi della giustizia e dell’opinione pubblica locale. La zona di Lula continua a ricordare quei fatti con grande sorpresa e dolore.