L’intervista di arianna rapaccioni mihajlovic a storie al bivio su rai 2 ha riportato alla memoria del pubblico la storia d’amore con sinisa mihajlovic, il calciatore e allenatore morto nel 2022 a soli 53 anni. Le sue parole descrivono il dolore e il percorso difficile con la malattia del marito, ma anche la forza trovata nella famiglia e nell’affetto dei figli e dei nipoti.
L’incontro e l’inizio della relazione con sinisa
Arianna rapaccioni racconta di aver conosciuto sinisa mihajlovic in un ristorante sul gianicolo a roma. È stato un colpo di fulmine, un incontro che ha segnato la sua vita. Dopo questo primo momento insieme, i due non si sono più separati. Sinisa le propose di andare a vivere con lui, ma lei rispose che avrebbe accettato solo dopo il matrimonio.
Dopo un anno di fidanzamento è arrivato il sì, con l’obiettivo di costruire una famiglia numerosa. Arianna ricorda con affetto ora di essere nonna di due nipoti, e sottolinea come il calore dei figli e dei nipoti la sostenga nelle difficoltà successive. La famiglia rappresenta un rifugio importante nella sua quotidianità, un punto fermo che le impedisce di cedere al dolore.
La scoperta della malattia e la lotta contro il cancro
Il 2019 segna l’inizio della battaglia con la malattia. Durante una vacanza in sardegna, sinisa avverte un dolore molto forte che li porta a una serie di accertamenti medici. Gli esami rivelano un tumore aggressivo. La notizia colpisce duramente la coppia, ma con forza decidono di affrontare insieme ciò che li attende.
Arianna descrive gli anni successivi come momenti complicati, in cui il marito non perdeva mai il sorriso, in mezzo a terapie e momenti di speranza. Alla fine di un ciclo di cure, sembrava che la malattia fosse stata sconfitta. A questo periodo di sollievo però segue una recidiva che riporta paura e dolore. Sinisa si chiedeva spesso se sarebbe riuscito a superare ancora quella prova.
Gli ultimi giorni con sinisa e il messaggio di amore
Quando la situazione peggiora, l’ultimo viaggio da bologna a roma segna un momento carico di tristezza e consapevolezza. Sinisa resta in silenzio gran parte del tempo, ma ad un certo punto esprime il rimpianto di non poter vedere crescere i figli. Arianna capisce che non c’è più nulla da fare.
Nel reparto ospedaliero accanto a lui, sinisa pronuncia una frase carica di significato: la consegna della guida della famiglia ad arianna. Con queste parole cariche di fiducia e amore, lascia la mano alla moglie e si spegne. Quel gesto dolce e calmo comunica la serenità con cui ha affrontato l’addio, affidando i suoi affetti al futuro di arianna.
L’elaborazione del lutto e la riscoperta della vita
Dopo la morte di sinisa, arianna confessa di aver avuto una reazione inattesa, urlata nei social network. Ha pubblicato continuamente, mostrando una felicità finta, forse cercando di trovare conferme o nascondere il dolore. Quel primo anno è stato particolarmente duro, di fronte a un dolore che cercava di gestire attraverso uno schermo.
Con il tempo ha compreso che sinisa avrebbe voluto vederla reagire, andare avanti e vivere con una nuova forza. L’affetto della famiglia e dei figli la sostiene in questo cammino. Oggi arianna parla di quell’esperienza con chiarezza, senza nascondere la difficoltà ma anche l’importanza di non fermarsi davanti alla sofferenza.