La brigata alpina Taurinense si prepara a una nuova missione in Libano nell’ambito di Unifil . La cerimonia di saluto è avvenuta nella caserma Monte Grappa, a Torino, con la presenza del generale Michele Risi, comandante delle truppe alpine. Nei prossimi mesi, gli alpini insieme ad altre unità specialistiche delle forze armate italiane interverranno nel sud del Libano con compiti di monitoraggio e assistenza civile.
La cerimonia di partenza e le autorità coinvolte
La mattina del 15 aprile 2025, nella caserma Monte Grappa a Torino, si è svolta la cerimonia di saluto per il contingente che prenderà parte alla nuova fase della missione Unifil in Libano. A presiedere l’incontro è stato il generale di divisione Michele Risi, comandante delle truppe alpine dell’Esercito italiano. Durante l’evento è stato esposto il gonfalone della città di Torino, simbolo del legame tra la brigata e il territorio piemontese. Altri ufficiali e rappresentanti delle forze armate italiane erano presenti per testimoniare l’avvio delle operazioni. Questo momento è fondamentale per riconoscere il ruolo degli alpini della Taurinense, unità con una storica partecipazione a missioni internazionali.
I compiti e la struttura della missione Unifil
Unifil ha il compito di mantenere la pace nel delicato contesto del Libano meridionale, monitorando la cessazione delle ostilità tra le fazioni locali. I caschi blu assistono le autorità locali nello svolgimento della sovranità statale e svolgono attività di supporto alla popolazione civile. Il generale di brigata David Colussi, attuale comandante della Taurinense, assumerà la guida del settore ovest della missione con base a Shama. In questa zona operano circa 3.800 caschi blu, tra cui 1.100 militari italiani. Gli altri contributori della missione Unifil arrivano da 16 dei 48 paesi membri, secondo la composizione stabilita dalle Nazioni Unite. Il controllo e la gestione del territorio nel settore ovest sono cruciali per la stabilità regionale e la prevenzione di nuove crisi.
L’esperienza della brigata Taurinense sul territorio libanese
Gli alpini della Taurinense non sono nuovi a questo impegno nel Libano. Sono al loro quarto mandato nell’ambito dell’operazione Leonte, che rappresenta il contributo italiano a Unifil. Le loro precedenti presenze hanno permesso di acquisire una conoscenza approfondita del contesto locale e delle dinamiche sociali, politiche e religiose del territorio. La brigata ha consolidato rapporti di collaborazione con le istituzioni civili, militari e religiose della zona, rendendo più efficaci le attività operative. Questa familiarità con il territorio aiuta a prevenire conflitti e a facilitare il dialogo tra le parti attraverso osservazioni puntuali e azioni mirate.
Il sostegno alle comunità locali e l’impegno piemontese
Il legame tra la brigata e la popolazione piemontese si riflette nell’appoggio di associazioni e enti di volontariato, che hanno raccolto beni di prima necessità da inviare in Libano insieme agli alpini. Questi materiali saranno distribuiti dalla brigata a favore delle fasce più vulnerabili della popolazione libanese, contribuendo a contrastare le difficoltà quotidiane causate da tensioni e condizioni economiche precarie. Tale iniziativa sottolinea l’attenzione al supporto umanitario e al rafforzamento dei rapporti tra Italia e Libano, oltre a offrire un modo concreto per sostenere le persone coinvolte in quella realtà. Gli alpini svolgeranno quindi più funzioni: oltre alla vigilanza, avranno un ruolo nella protezione e nell’assistenza diretta ai civili.