Home News almeno 16 morti in frana a Rubaya nella repubblica democratica del congo nella miniera di coltan
News

almeno 16 morti in frana a Rubaya nella repubblica democratica del congo nella miniera di coltan

Share
Share

Nel nord-est della repubblica democratica del congo, una frana ha travolto una delle più grandi miniere di coltan al mondo, causando almeno 16 morti tra gli scavatori. L’incidente, avvenuto a Rubaya nella provincia del nord kivu, si aggiunge a una lunga scia di eventi che interessano una zona ricca di risorse ma segnata da conflitti armati. Il coltan, minerale indispensabile per molti dispositivi elettronici, rappresenta un vero e proprio tesoro geo-economico in questa area che da anni vive una situazione di instabilità.

Il ruolo strategico della miniera di Rubaya nel congo orientale

Rubaya è riconosciuta come una delle miniere di coltan più grandi a livello nazionale e mondiale. Si stima che tra il 15 e il 30 per cento del coltan estratto globalmente provenga da questa regione. Il minerale è particolarmente importante per la produzione di componenti elettronici come condensatori e dispositivi mobili, rendendo l’area un punto nevralgico soprattutto per l’industria internazionale.

La miniera si trova nella provincia di nord kivu, nel cuore di una zona fortemente instabile da decenni. Qui si concentrano una vasta quantità di risorse naturali, spesso al centro di scontri tra gruppi armati e milizie. Con questa ricchezza mineraria, la gestione del sito e la sua sicurezza diventano elementi critici non solo per la repubblica democratica del congo, ma anche per attori internazionali legati al commercio delle risorse.

Il controllo e l’influenza del gruppo armato m23

Il gruppo armato m23, sostenuto dal Ruanda, ha ripreso le sue attività nel 2021 e da allora ha conquistato ampie porzioni di territorio nella parte orientale del congo. Tra queste aree c’è anche la miniera di Rubaya che, da aprile dello scorso anno, è passata sotto il loro controllo. La presenza del m23 ha trasformato il panorama politico e militare, complicando ulteriormente la situazione già delicata dei lavoratori locali e dei residenti.

Il gruppo esercita un’influenza significativa sulla gestione delle miniere, spesso sfruttando le risorse per finanziare le proprie attività militari. I conflitti tra fazioni diverse nella zona contribuiscono a rendere difficili operazioni di soccorso e garantire condizioni di sicurezza agli scavatori. Aumentano così i rischi per chi continua a lavorare nel settore minerario sotto condizioni precarie.

La frana a Rubaya: dinamica e vittime

L’incidente si è verificato nella mattinata di ieri quando una collina nei pressi della miniera è franata improvvisamente. Sotto la massa di terra sono rimasti sepolti i pozzi dove stavano scavando diversi minatori artigianali. Emmanuel Ndizeye, amministratore del territorio di Masisi, ha riferito che al momento della frana erano presenti 131 persone sul sito. Di queste 111 sono state salvate, mentre quattro risultano ancora disperse.

Finora sono stati recuperati 16 corpi senza vita. Le operazioni di ricerca e soccorso sono state rallentate dall’accesso complicato all’area e dalle condizioni instabili del terreno. Rubaya, soggetta a crescenti dissesti, presenta rischi ambientali legati allo sfruttamento minerario e alla morfologia del territorio che, in concomitanza con eventi atmosferici, può portare a cedimenti improvvisi.

Il contesto più ampio della crisi nella rdc orientale

La repubblica democratica del congo orientale è teatro di conflitti armati da quasi trent’anni. La lotta per il controllo delle ricchezze minerarie spinge diverse fazioni a scontri frequenti, spesso a danno della popolazione civile e dei lavoratori come quelli di Rubaya. Il coltan rappresenta una risorsa fondamentale per l’economia globale, ma la sua estrazione qui si accompagna a condizioni estreme e pericoli continui.

Questa zona conserva tra il 60 e l’80 per cento delle riserve mondiali di coltan, suscitando l’interesse di attori regionali e internazionali. I conflitti attorno a queste risorse spesso sfociano in violenze che coinvolgono civili e soldati, complicando ogni tentativo di stabilità. Le frane e gli incidenti come quello recente rivelano anche i limiti della gestione territoriale e la fragilità delle strutture di vigilanza sull’attività mineraria.

I soccorsi a Rubaya proseguono in un clima di forte tensione, mentre restano aperti i rischi per i minatori che lavorano quotidianamente in condizioni rischiose. La zona resta uno degli esempi più drammatici della complessa relazione tra risorse naturali, conflitti armati e fragilità sociale nella repubblica democratica del congo.

Smettere di Lavorare è un magazine che esplora stili di vita alternativi e indipendenza finanziaria con sezioni su News, Spettacolo & TV, Soldi & Risparmi, Ambiente, Trasferirsi all’estero e Lavorare all’estero.

Info & Comunicati

Per info e comunicati stampa inviare email a: info@smetteredilavorare.it

© 2025 proprietà Influencer Srls - Via Luca Bati 57 - Roma - P.IVA 14920521003

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.