
Da fine maggio, l’aumento dei costi per l’accesso a internet mobile ha mosso ondate di proteste tra gli studenti delle università cubane. Le nuove tariffe rimodulano pesantemente la disponibilità di dati in valuta nazionale, favorendo pacchetti in dollari che creano barriere crescenti all’accesso alla rete. Dopo settimane di mobilitazioni, si sono svolti i primi colloqui tra rappresentanti degli atenei e il governo, ma rimangono molti punti oscuri e criticità sul futuro della connettività nel paese.
Nuove tariffe internet create disuguaglianze e malcontento tra i giovani cubani
Il 30 maggio rappresenta una data di svolta per le comunicazioni mobili a Cuba. L’impresa statale Etecsa ha introdotto un aumento dei prezzi che restringe l’uso dei dati nel peso cubano, incoraggiando al contempo ad acquistare pacchetti internet in dollari. Questo sistema ha impatti diretti sul bilancio delle famiglie cubane, dove l’accesso in valuta estera risulta quasi proibitivo per molti cittadini.
In diverse città e soprattutto nelle università dell’Avana, gli studenti hanno reagito rapidamente con manifestazioni e assemblee pubbliche. Le misure hanno colpito un settore già fragile, dove la connessione è un elemento fondamentale per lo studio, la comunicazione e la ricerca. Si è mossa una larga parte della popolazione giovane, che ha espresso disagio e preoccupazione per le ricadute sociali di queste barriere economiche. Si sono sviluppati anche scioperi e agitazioni, segnali chiari di un malessere consolidato.
Le nuove tariffe hanno quindi accentuato in modo netto le disuguaglianze digitali. Chi dispone di risorse in valuta estera può aggirare le restrizioni, mentre la maggior parte degli abitanti resta limitata a un accesso fortemente ridotto o assente. L’effetto complessivo rischia di isolare ulteriormente le fasce più vulnerabili, ostacolando l’inclusione e il diritto all’informazione.
Il confronto tra studenti universitari e il governo sotto la lente della sicurezza
Tra giugno e luglio si è realizzato un ciclo di colloqui che ha visto coinvolti almeno una dozzina di università Avana, con delegazioni studentesche e funzionari di Etecsa. L’obiettivo dichiarato era discutere delle nuove tariffe e raccogliere proposte dal mondo accademico per migliorare la situazione. Questi appuntamenti si sono svolti in un clima di forte controllo e sorveglianza, con la presenza visibile di agenti di sicurezza dello stato.
A più riprese, studenti hanno denunciato forme di intimidazione e pressioni rivolte a chi partecipava attivamente alle proteste o prendeva parte ai colloqui. La partecipazione era quindi condizionata, riducendo lo spazio per un dibattito aperto e profondo. Nonostante questo, le discussioni hanno portato alla raccolta di 42 proposte, di cui però non sono stati chiariti contenuti e eventuali misure implementative.
Il ruolo di Etecsa, unica impresa di telecomunicazioni statale, rimane centrale nelle decisioni politiche e economiche. La rigidità della situazione testimonia un sistema chiuso che fatica a trovare soluzioni condivise, evidenziando la difficoltà a contemperare esigenze sociali con strategie finanziarie.
Prospettive aperte e situazioni in divenire dopo il ciclo di colloqui
Il termine del primo ciclo di incontri non ha dissipato le tensioni tra gli studenti e il governo. Le richieste di revisione delle tariffe e di un maggiore accesso per tutti restano attive e seguite con attenzione dalle organizzazioni studentesche. Le limitazioni nell’accesso a internet continuano a rappresentare un ostacolo significativo alla partecipazione culturale e all’aggiornamento accademico in un contesto dove le risorse digitali sono sempre più indispensabili.
In assenza di comunicazioni ufficiali dettagliate, restano molte incognite sulle decisioni concrete che verranno prese in futuro. L’assenza di trasparenza alimenta il clima di sfiducia, mentre le istituzioni universitarie sono chiamate a trovare modalità di confronto più efficaci con le autorità . É probabile che nuove mobilitazioni si verificano nelle prossime settimane, segnando un capitolo ancora aperto nella definizione della politica digitale cubana.
Gli sviluppi di questa vicenda saranno monitorati con attenzione, anche per capire come si evolverà il rapporto tra governo, settore pubblico e cittadini su un tema che incide profondamente sulla vita quotidiana e sulle opportunità di crescita delle nuove generazioni.