La Prestazione Universale INPS per gli anziani non autosufficienti accetta ora anche l’ISEE ristretto. Riesame automatico per le domande respinte e nuove regole per accedere al beneficio nel 2025.
Con una modifica sostanziale introdotta nel 2025, l’INPS riconosce ora anche l’ISEE ristretto tra i criteri validi per l’accesso alla Prestazione Universale, la misura rivolta agli ultraottantenni in condizione di grave non autosufficienza. Il limite massimo resta fissato a 6.000 euro, ma il nuovo parametro tiene conto di un nucleo familiare più limitato, offrendo una chance concreta a chi finora era escluso per via di conviventi con redditi elevati.
La decisione arriva dopo una serie di osservazioni raccolte da patronati e associazioni, che segnalavano come l’utilizzo dell’ISEE ordinario, riferito all’intero nucleo familiare convivente, penalizzasse anziani con pochi mezzi, ma residenti con figli o parenti economicamente indipendenti.
Come funziona la Prestazione Universale: requisiti e importi
La Prestazione Universale è un sostegno economico introdotto per aiutare gli anziani con gravi limitazioni all’autonomia. La misura prevede due quote distinte:
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una quota fissa, pari all’indennità di accompagnamento già esistente;
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un assegno integrativo mensile di 850 euro, pensato per coprire le spese legate all’assistenza continua.
Per ottenere il beneficio è necessario soddisfare quattro requisiti simultanei:
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Avere almeno 80 anni;
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Essere riconosciuti in stato di non autosufficienza gravissima, tramite visita dell’INPS e parere della commissione medico-legale;
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Percepire l’indennità di accompagnamento o essere in possesso dei requisiti per ottenerla;
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Presentare un ISEE in corso di validità, ordinario o ristretto, entro la soglia di 6.000 euro.
L’intento della misura è chiaro: garantire un supporto economico concreto a chi si trova in una condizione di estrema fragilità, riducendo l’impatto di spese assistenziali che spesso non trovano risposte sufficienti nel sistema pubblico.
L’effetto dell’ISEE ristretto: riesame automatico e nuove domande
La principale novità del 2025 riguarda appunto l’accettazione dell’ISEE ristretto, un parametro che considera solo il richiedente, l’eventuale coniuge, e i figli (minorenni o maggiorenni fino a 26 anni, se conviventi o fiscalmente a carico).
Questo significa che un anziano con redditi bassi, ma convivente con familiari economicamente autonomi, potrà ora essere valutato in modo più realistico. L’INPS ha confermato che le domande già presentate e respinte esclusivamente per l’utilizzo dell’ISEE ristretto verranno riesaminate automaticamente.

Non è quindi richiesto un nuovo invio della pratica, purché i dati ISEE siano stati correttamente dichiarati secondo il modello DSU MB1-rid. Per chi invece non ha ancora presentato domanda o ha ricevuto un rigetto per altre motivazioni, resta possibile inoltrare una nuova richiesta, allegando un ISEE aggiornato che rispetti la soglia di 6.000 euro.
Questa rettifica normativa risponde a un principio di equità sostanziale: riconoscere la reale capacità economica del singolo anziano, e non quella, spesso distorsiva, del nucleo allargato. Il risultato atteso è un incremento delle persone ammesse al beneficio, in linea con l’obiettivo di rafforzare le misure a tutela della non autosufficienza.