Greta Scarano, attrice e regista romana di 38 anni, ha recentemente ottenuto un importante riconoscimento con il suo primo lungometraggio, “La vita dei grandi”, che le è valso il Nastro d’argento per il miglior esordio alla regia. In un’intervista con ANSA, Greta ha condiviso le sue riflessioni sul futuro del cinema, i suoi registi preferiti e l’importanza di una prospettiva femminile nella narrazione filmica. La sua gioia per il premio ricevuto è evidente: “Sono felicissima del premio – dichiara – perché non me l’aspettavo. E poi quando qualcuno riconosce il valore delle cose che hai fatto è sempre importante”.
L’importanza dello sguardo femminile nel cinema
Ma cosa significa realmente, per Greta Scarano, lo sguardo femminile nel cinema? L’attrice, che ha fatto il suo debutto in televisione nel 2007 con la soap opera “Un posto al sole”, spiega che è difficile fornire una risposta semplice a questa domanda. Secondo lei, alcuni registi possiedono un’ottica che rispecchia una sensibilità femminile. Tra i suoi favoriti, cita Noah Baumbach, noto per i suoi film intimi e riflessivi, e il grande Ettore Scola, in particolare per opere come “La famiglia”. Non mancano i riconoscimenti anche per le registe che riescono a toccare corde profonde, come Tamara Jenkins e Jane Campion. “Insomma, credo ci sia bisogno di entrambi gli sguardi”, afferma, sottolineando l’importanza della diversità di prospettive nel panorama cinematografico.
I registi che ispirano Greta Scarano
I suoi registi preferiti non si limitano a questi nomi. Greta ha infatti spiegato di essere cresciuta con i film di Quentin Tarantino e Stanley Kubrick, e di avere una particolare predilezione per il lavoro di Yorgos Lanthimos. “Adoro anche Tamara Jenkins, soprattutto film come ‘Private Life’ e ‘Savages’, che è stato una reference per ‘La vita dei grandi’“, aggiunge. Questo mostra come la regista sia ispirata da una varietà di stili e narrazioni, riflettendo una continua ricerca di autenticità e innovazione.
Progetti futuri e impegno sociale
Quando le viene chiesto se ha in mente un nuovo progetto da regista, Greta rivela: “Sto cercando di capire cosa fare, ma sicuramente qualcosa che mi permetta di raccontare ciò che mi tocca personalmente, verso cui provo empatia”. La sua opera prima, “La vita dei grandi”, esplora una storia che ruota attorno all’autismo, un tema che l’attrice ha sempre trovato affascinante. “Non sono stata ispirata direttamente da una esperienza personale, ma ho sempre avuto una forte attrazione per le persone neurodivergenti, per quelle che possiedono una personalità speciale”, spiega, affermando che l’idea di normalità è spesso soggettiva e difficile da definire.
Un argomento delicato che Greta affronta è la questione dei tagli al cinema. “Credo che la cultura sia fondamentale per una nazione. Ci sono sicuramente cose che non funzionano, ma vanno criticate e corrette senza gettare fango su una categoria che occupa tantissime persone”, dice, sottolineando come le critiche debbano essere costruttive e non distruttive. Greta si mostra fiduciosa riguardo al futuro del cinema, specialmente per quanto riguarda i piccoli esercenti. “Dopo aver accompagnato il mio film in giro per l’Italia, ho scoperto la passione, l’amore e l’entusiasmo di coloro che gestiscono piccoli cinema. Questo dà fiducia sul futuro delle sale e del cinema”, afferma.
Attualmente, l’attrice sta lavorando a un progetto significativo: sta registrando un audiolibro basato sul romanzo saggio “Quando il mondo dorme. Storie, parole e ferite della Palestina” di Francesca Albanese. Questa iniziativa riflette ulteriormente il suo impegno per questioni sociali e umanitarie.
Infine, parlando delle sue passioni al di fuori del cinema, Greta rivela il suo amore per la natura e gli animali, in particolare per i cani. “Se non fossi nel mondo del cinema, probabilmente farei qualcosa che unisce queste mie passioni”, conclude. La sua visione del mondo e il suo impegno nel raccontare storie che risuonano con il pubblico rendono Greta Scarano una figura interessante e promettente nel panorama cinematografico italiano contemporaneo.