Il Ministero dell’Istruzione estende il divieto di smartphone anche alle scuole superiori, chiedendo sanzioni nei regolamenti. Restano eccezioni per disabilità e indirizzi tecnologici.
Con una circolare firmata il 17 giugno 2025 dal Ministro Giuseppe Valditara, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha ufficializzato l’estensione del divieto di utilizzo degli smartphone anche agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Il divieto vale anche per scopi didattici, salvo precise eccezioni, e comporta l’obbligo per le scuole di aggiornare i regolamenti interni con l’inserimento di sanzioni disciplinari.
Il provvedimento rientra in una linea di azione più ampia che ha già riguardato il primo ciclo d’istruzione dal luglio 2024 e nasce da una crescente attenzione alle ricadute cognitive, sociali e sanitarie legate all’uso intensivo dei dispositivi mobili da parte degli adolescenti. Il documento è corredato da dati scientifici e studi internazionali che ne giustificano l’urgenza.
Gli studi citati e gli effetti documentati
Nel testo si fa riferimento al rapporto 2024 dell’OCSE, “From decline to revival”, che associa un calo dei risultati nei test PISA alla diffusione dell’uso di smartphone e social media. L’Italia, tra i Paesi che hanno registrato le maggiori flessioni, viene citata come esempio di sistema scolastico esposto agli effetti della distrazione digitale.
Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel suo report annuale, ha rilevato un incremento dell’uso problematico dei social network tra gli adolescenti, con sintomi da dipendenza, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno e isolamento sociale.

Secondo dati raccolti dall’Istituto Superiore di Sanità, un adolescente su quattro mostra segnali di dipendenza da smartphone. Le conseguenze ricadono su più fronti: dai risultati scolastici all’equilibrio emotivo, fino al ritiro sociale e all’alterazione dei ritmi sonno-veglia.
Alla luce di questi elementi, la circolare rafforza un messaggio già lanciato nei mesi scorsi: la tecnologia in classe va mediata, non lasciata alla libera iniziativa dei singoli. L’idea centrale è che l’ambiente scolastico debba restare uno spazio protetto, dove la presenza del digitale risponda a criteri chiari e verificabili.
Sanzioni nei regolamenti, deroghe mirate e ruolo dell’Europa
Il documento ministeriale chiede espressamente alle scuole di aggiornare i regolamenti d’istituto e il patto educativo di corresponsabilità, introducendo norme che prevedano sanzioni specifiche per l’utilizzo scorretto dei cellulari. Resta ferma l’autonomia scolastica nella definizione degli strumenti applicativi, ma il messaggio è netto: la norma va applicata.
Sono previste deroghe in alcuni casi ben definiti. Gli studenti con disabilità, disturbi specifici dell’apprendimento o bisogni educativi speciali, che abbiano nel proprio PDP o PEI l’indicazione esplicita all’uso di dispositivi, potranno continuare a farne uso. Lo stesso vale per i percorsi formativi a indirizzo tecnologico, come informatica o telecomunicazioni, dove l’impiego del cellulare è parte integrante della didattica.
Il Ministro ha ribadito il concetto in varie sedi televisive, tra cui “5 minuti” su Rai 1, citando esempi concreti: bambini di sei anni che accedono a contenuti pornografici, un 38% di studenti con problemi di sonno legati all’uso dello smartphone, e bocciature triplicate tra chi ne fa un uso eccessivo.
L’Italia si è fatta portavoce anche in Europa di questa linea. Il 12 maggio 2025, a Bruxelles, ha presentato una proposta di divieto dei cellulari a scuola fino ai 14 anni, con il sostegno di Austria, Francia, Ungheria, Slovacchia e Svezia, oltre all’appoggio annunciato da Lituania, Cipro, Grecia e Belgio.
Nel contesto europeo, la Francia è stato il primo Paese ad adottare un divieto generalizzato già nel 2018, mentre la Finlandia, a inizio 2025, ha approvato una legge che limita l’uso degli smartphone durante l’orario scolastico.
Valditara, intervenuto anche a “Porta a Porta”, ha parlato di un ritorno all’essenzialità: “libri, carta e penna”, strumenti che aiutano la mente a rallentare e focalizzarsi.