Il termine ultimo per il pagamento dell’IMU (Imposta Municipale Propria) si avvicina rapidamente. Entro il 16 giugno, i contribuenti sono chiamati a versare l’acconto dell’imposta per l’anno 2025, che riguarda tutti gli immobili, ad eccezione delle abitazioni principali (la cosiddetta prima casa) e delle relative pertinenze, a meno che non siano accatastate come A/1, A/8 o A/9, ovvero case signorili, ville o castelli. Anche le aree fabbricabili e i terreni agricoli rientrano tra le esclusioni dall’imposta. Per chi non è riuscito a effettuare il pagamento entro oggi, sarà possibile versare l’imposta in un’unica soluzione, sempre entro il 16 giugno. Tuttavia, per gli enti non commerciali, il versamento sarà effettuato in tre rate.
Si stima che circa 25 milioni di immobili saranno soggetti a questa imposta. Per calcolare l’importo del versamento è necessario considerare la rendita catastale e l’aliquota stabilita dal comune di appartenenza per ciascun tipo di immobile. L’IMU è dovuta dal proprietario o dal titolare di altro diritto reale sull’immobile, come usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi o superficie. Anche il concessionario di aree demaniali e il locatario in caso di leasing sono tenuti a versare l’imposta.
Ingorgo fiscale per imprese e lavoratori autonomi
Il 16 giugno porterà con sé un vero e proprio “ingorgo fiscale” per le imprese e i lavoratori autonomi. Oltre all’IMU, che rappresenta una spesa di circa 5 miliardi di euro per questo segmento di contribuenti, dovranno essere versate anche le ritenute IRPEF sui lavoratori dipendenti e sui collaboratori familiari, le ritenute IRPEF sul lavoro autonomo e l’IVA. Secondo l’analisi dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre, le imprese e i lavoratori autonomi dovranno complessivamente versare almeno 34 miliardi di euro, che rappresentano quasi l’80% dei 42,3 miliardi di euro previsti in tasse. Ecco un riepilogo delle spese fiscali:
- IRPEF sui lavoratori dipendenti e collaboratori familiari: 14,4 miliardi
- IVA: 13,2 miliardi
- IMU: 5 miliardi
- IRPEF dei lavoratori autonomi: 1,3 miliardi
Gettito previsto per l’erario
Il 30 giugno è previsto un gettito per l’erario di 17 miliardi, suddiviso tra il pagamento dell’IRES (9,8 miliardi), dell’IRAP (4,9 miliardi), dell’IRPEF (1,5 miliardi) e delle addizionali regionali e comunali dell’IRPEF (900 mila euro). In totale, si stima che le casse dello Stato riscuoteranno a giugno circa 59,3 miliardi di euro.
Un aspetto importante da considerare è che quest’anno i comuni non possono più diversificare liberamente le aliquote dell’IMU, ma possono solo fissare le aliquote sulla base di fattispecie “tipizzate”, che devono essere indicate in un prospetto da allegare alla delibera e pubblicato entro il 28 ottobre. Questa modifica è stata introdotta per rendere il processo più trasparente e uniforme.
Novità per la delibera delle aliquote
Dal 2025, la delibera di approvazione delle aliquote deve essere redatta utilizzando un’applicazione informatica disponibile nel Portale del federalismo fiscale. Questo strumento consente ai comuni di elaborare il prospetto delle aliquote dell’IMU, che deve diventare parte integrante della delibera stessa. Le esenzioni, le riduzioni e le agevolazioni già previste dalla legge, come la detrazione di 200 euro per l’abitazione principale di categoria catastale A/1, A/8 e A/9 o la riduzione dell’imposta al 75% per gli immobili locati con contratto a canone concordato, non devono essere incluse nel prospetto, poiché applicate automaticamente senza margini di discrezionalità da parte del comune.
Se un comune non dovesse deliberare le aliquote per l’anno 2025, il calcolo del saldo IMU da pagare entro il 16 dicembre non utilizzerà più le aliquote valide per l’anno precedente. In tal caso, dovranno essere applicate le aliquote di base stabilite dalla legge, che rimarranno in vigore fino all’approvazione di una nuova delibera da parte del comune.
Con le scadenze fiscali in avvicinamento, è fondamentale che i contribuenti si preparino adeguatamente per evitare sanzioni e interessi. La pianificazione e la consapevolezza delle scadenze fiscali possono fare una grande differenza nella gestione delle finanze personali e aziendali. In un contesto economico sempre più complesso e sfidante, una corretta gestione degli obblighi fiscali rappresenta un passo cruciale per garantire la stabilità e la crescita.