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Erich Grimaldi prosciolto: la denuncia contro il “Comitato Terapia Domiciliare Covid-19” si ritorce contro il pediatra

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Erich Grimaldi prosciolto: la denuncia contro il “Comitato Terapia Domiciliare Covid-19” si ritorce contro il pediatra
Erich Grimaldi prosciolto: la denuncia contro il “Comitato Terapia Domiciliare Covid-19” si ritorce contro il pediatra
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Negli ultimi anni, il nome di Erich Grimaldi ha suscitato grande attenzione, sia per la sua attività di avvocato che per le sue incursioni nel panorama politico italiano. Nel 2022, Grimaldi si era presentato alle elezioni politiche con l’UCDL, un movimento che condivideva il simbolo con il Partito Animalista e 10 Volte Meglio. Il suo nome è diventato ancora più noto nel 2023, dopo la rivelazione del presunto “testamento colombiano” di Silvio Berlusconi, ma è soprattutto per le sue controverse attività durante la pandemia di Covid-19 che viene ricordato. In particolare, la sua querela contro il pediatra Giorgio Cuffaro di Pordenone ha avuto un esito inaspettato, rivelandosi un autentico boomerang per l’avvocato.

il comitato cura domiciliare covid

Il “Comitato Cura Domiciliare Covid”, di cui Grimaldi era coordinatore, è stato oggetto di aspre critiche sin dall’inizio della pandemia. Questo gruppo di medici e professionisti ha proposto cure domiciliari per i pazienti affetti da Covid-19, promettendo soluzioni alternative a quelle fornite dai protocolli ufficiali. Tuttavia, come evidenziato da un’inchiesta del 2022, le pratiche adottate dal Comitato sollevavano preoccupazioni per la mancanza di basi scientifiche solide. Il “schema terapeutico” proposto, redatto dall’ematologo Paolo Bellavite, è stato contestato da numerosi professionisti del settore sanitario, tra cui il dottor Cuffaro.

la querela contro cuffaro

La querela di Grimaldi nei confronti di Cuffaro, presentata nel 2023, è scaturita da alcuni commenti del pediatra su un post Facebook del giornalista Enrico Mentana. In quel contesto, Cuffaro aveva espresso la sua opinione critica riguardo alle pratiche del Comitato, definendo dannose le terapie promosse e denunciando la disinformazione legata alla vaccinazione e ai trattamenti domiciliari. Le sue dichiarazioni, forti e provocatorie, hanno attirato l’attenzione di Grimaldi, che ha visto in esse una diffamazione nei suoi confronti e di altri membri del Comitato.

l’esito in tribunale

La questione è arrivata in tribunale, dove il Giudice per le Indagini Preliminari, dott.ssa Milena Granata, ha esaminato il caso. Nella seduta del 9 aprile 2025, la decisione del giudice ha segnato un punto di svolta: Cuffaro è stato prosciolto da tutte le accuse, con l’ordinanza che ha sottolineato la legittimità delle sue affermazioni. Il giudice ha infatti riconosciuto che il pediatra ha agito nel suo diritto di esprimere opinioni critiche riguardo a pratiche sanitarie che ha ritenuto pericolose e non scientificamente validate.

Un aspetto interessante della vicenda è il contesto in cui sono emerse le dichiarazioni di Cuffaro. Il suo intervento su Facebook era stato innescato dalla condivisione di un articolo riguardante una dottoressa condannata per pratiche mediche fraudolente. Questo richiamo a situazioni di malpractice ha dato ulteriore peso alle sue affermazioni, rendendo il dibattito non solo personale ma anche di rilevanza pubblica, in un periodo in cui la fiducia nella scienza e nella medicina era già fortemente messa alla prova dalla pandemia.

La querela inizialmente archiviata nel 2024 ha visto Grimaldi opporsi alla decisione, cercando di riaprire il caso. Tuttavia, la seconda sentenza ha non solo confermato l’innocenza di Cuffaro, ma ha anche messo in discussione le pratiche del Comitato, definendole come dotate di “fragili, se non assenti, fondamenti scientifici”. Questo ha messo in luce non solo il fallimento della querela di Grimaldi, ma anche una sostanziale critica all’operato del suo gruppo.

Nella memoria difensiva del dottor Cuffaro, come riportato dall’avvocato Roberto Marchegiani, sono stati citati diversi articoli di testate giornalistiche che avevano già sollevato dubbi sull’efficacia delle terapie proposte dal Comitato. Articoli come quello di Open del 17 settembre 2021, che metteva in guardia sulle “cure domiciliari precoci”, hanno fornito un sostegno alla posizione del pediatra, dimostrando come le preoccupazioni espresse fossero condivise anche da altri professionisti del settore.

In un contesto in cui la comunicazione scientifica è stata fondamentale per affrontare la crisi sanitaria, questo episodio evidenzia come il dibattito sui metodi di cura e sulle informazioni divulgate possa avere conseguenze giuridiche e professionali significative. La vicenda di Grimaldi e Cuffaro non è solo una questione legale, ma rappresenta un capitolo di un più ampio dibattito su scienza, etica e responsabilità nella comunicazione della salute, che rimarrà rilevante anche nel futuro.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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