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Campi Flegrei: tra emergenze e meraviglie di un paesaggio in fiamme

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Campi Flegrei: tra emergenze e meraviglie di un paesaggio in fiamme
Campi Flegrei: tra emergenze e meraviglie di un paesaggio in fiamme
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Negli ultimi mesi, i Campi Flegrei, un’area vulcanica situata nella regione campana, hanno attirato l’attenzione per il loro attivismo sismico e vulcanico. Questo territorio, dove ho scelto di vivere, è spesso associato a notizie allarmanti riguardo a bradisismo e terremoti, con una media di circa 500 scosse registrate al giorno negli ultimi undici mesi. Tuttavia, Luigi Pingitore, regista del documentario “Burning Beauty”, desidera ampliare la narrazione su questa zona, portando alla luce non solo i rischi, ma anche la bellezza e la ricchezza culturale di un luogo che si può definire un unicum al mondo.

I Campi Flegrei: un patrimonio da scoprire

I Campi Flegrei abbracciano i comuni di Bacoli, Monte di Procida, Pozzuoli, Quarto, Giugliano e parte della città di Napoli, ospitando circa 800mila abitanti e un vasto patrimonio artistico e storico. Il regista spiega che il suo obiettivo è presentare un territorio che, oltre alle sue emergenze, è un potenziale patrimonio dell’umanità UNESCO, grazie alla straordinaria combinazione di cultura, storia e natura. “Voglio allargare lo sguardo, far conoscere un territorio che è davvero un unicum al mondo, il più grande museo a cielo aperto del Mediterraneo”, afferma Pingitore, sottolineando l’importanza di raccontare la storia di una comunità che vive in simbiosi con la terra e il suo vulcano.

La realizzazione del documentario

Il film, prodotto da Persona Produzioni e realizzato in collaborazione con il Parco Archeologico di Cuma, si avvale di diversi patrocini e anche di un crowdfunding lanciato su Produzioni del Basso. “Ho sempre lavorato con produzioni tradizionali”, prosegue il regista, “ma questa volta ho voluto un approccio diverso. Non mi interessa raccontare solo la tragedia e il pericolo, ma anche la bellezza e la cultura di questo luogo”. La volontà di Pingitore è chiara: non vuole diventare un “turista del dolore”, ma piuttosto un narratore della complessità di un’area che vive una tensione tra bellezza e rischio.

La sicurezza e la preservazione del patrimonio

In caso di un’eventuale eruzione, un evento che non è attualmente previsto ma che potrebbe verificarsi, la priorità rimane la sicurezza delle persone. Tuttavia, Pingitore evidenzia che non bisogna dimenticare quanto possa andare perduto:

  1. Luoghi dove Virgilio ambientò la sua visione dell’Ade
  2. La grotta della Sibilla
  3. Tesori culturali come la Piscina Mirabilis
  4. L’anfiteatro Flavio

Questi monumenti non sono solo reperti archeologici, ma testimonianze di una storia che affonda le radici nei miti e nella letteratura, un patrimonio da preservare. Il Parco Archeologico di Cuma ha già messo in atto protocolli di sicurezza per proteggere i reperti in caso di emergenza sismica. Pingitore intende esplorare questi aspetti nel suo documentario, evidenziando il lavoro di chi si impegna per salvaguardare sia le persone che i luoghi.

Vivendo nel lungomare di Pozzuoli, il regista racconta anche la sua esperienza personale con il fenomeno vulcanico: “A volte si sentono le zaffate di zolfo nell’aria, è come se il vulcano respirasse”. Questo contrasto tra il quotidiano e il fenomeno naturale crea un’atmosfera unica, in cui la bellezza del paesaggio si mescola con la consapevolezza del rischio.

Nel documentario, Pingitore intende includere le storie di alcuni personaggi locali, come un pescatore di nome Procolo, che ha un rapporto di accettazione e fatalismo nei confronti della situazione. “Non ha minimamente intenzione di andarsene”, afferma il regista, “e questo dice molto sulla resilienza di chi vive qui”. Inoltre, vorrebbe seguire un geologo dell’Osservatorio Vesuviano, per mostrare il lavoro quotidiano di monitoraggio e misurazione delle attività vulcaniche, un aspetto fondamentale per la sicurezza della comunità.

La vita nei Campi Flegrei è caratterizzata da un mix di emozioni contrastanti. “È impossibile non provare un forte senso di ansia”, racconta Pingitore, “senti la scossa ma quando tutto si placa, ritrovi il cielo luminosissimo e il mare che si estende a vista d’occhio”. Questa dualità è ciò che il regista desidera esplorare nel suo lavoro: come un luogo possa avere un piede nel paradiso e uno nell’inferno, creando una narrazione ricca e complessa che va oltre le mere statistiche di rischio sismico.

Written by
Sara Lucchetta

Sono una giornalista appassionata di Università, ricerca e tutto ciò che ruota attorno al mondo dello studio. La mia missione su smetteredilavorare.it è quella di esplorare e raccontare le sfide e le opportunità che gli studenti e i ricercatori affrontano ogni giorno. Credo fermamente nel potere della conoscenza e nel valore dell'istruzione come strumento di cambiamento. Oltre a dedicarmi alla mia passione per l'istruzione, mi piace anche tuffarmi nel mondo dello spettacolo e del cinema. Scrivere di film e eventi culturali mi permette di esprimere la mia creatività e di esplorare le diverse sfaccettature della vita. Quando non sono impegnata a scrivere, mi trovate spesso a cercare nuovi film da vedere o a discutere di tendenze culturali con amici e colleghi. La mia curiosità mi guida in ogni racconto e spero che le mie parole possano ispirare e informare chi legge.

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