Wim Wenders, uno dei cineasti contemporanei più celebri, ha recentemente condiviso le sue riflessioni sull’attuale stato del mondo e sull’importanza della cultura europea in un evento all’Accademia Nazionale dei Lincei, la più antica accademia scientifica del mondo, fondata nel 1603. Durante la cerimonia, ha ricevuto il Premio Internazionale Antonio Feltrinelli per le Arti, un riconoscimento prestigioso destinato a personalità di spicco nel campo delle scienze e delle arti. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato il valore di questo premio, istituito nel 1942 e dal valore di 100mila euro, per promuovere l’eccellenza culturale.
Il legame di Wenders con l’Italia
Wenders, che compirà 80 anni il 14 agosto 2025, ha toccato temi rilevanti durante il suo intervento. Un punto centrale è stato il suo legame personale e professionale con l’Italia, evidenziato dalla sua collaborazione con Michelangelo Antonioni nel film “Al di là delle nuvole”, uscito 30 anni fa. Questo incontro con il grande regista italiano ha segnato un momento cruciale nella carriera di Wenders, che ha descritto Antonioni come un insegnante straordinario. “Ho imparato molto da lui”, ha dichiarato Wenders, “e ho visto come, nonostante le difficoltà, si possa comunque realizzare un’opera d’arte senza compromessi”.
La ricerca della pace
Il nuovo progetto cinematografico di Wenders si concentra sulla necessità di pace in un mondo sempre più turbolento. “La pace dovrebbe essere la nostra massima aspirazione”, ha affermato, sottolineando come l’umanità sembri ora più interessata ad accumulare beni materiali piuttosto che a perseguire valori fondamentali come la tranquillità e l’armonia. “Viviamo in un’epoca in cui ci dimentichiamo delle cose realmente importanti”, ha lamentato, evidenziando la perdita di una pace duratura che ha caratterizzato gran parte della sua vita.
Nato nel 1945, Wenders ha vissuto nel periodo post-bellico, un tempo di stabilità per l’Europa. Oggi, esprime una forte preoccupazione per la direzione che sta prendendo il continente: “Dobbiamo alzare la nostra voce”, ha esortato, “l’Europa deve ritrovare la sua ragione e il suo ruolo di guida nel mondo”. In un contesto geopolitico in continua evoluzione, il regista invita gli europei a unirsi e a trovare una nuova forza collettiva.
Riflessioni sull’intelligenza artificiale
Wenders ha anche espresso la sua amarezza per la situazione attuale negli Stati Uniti, un paese che ha sempre amato e che ha influenzato profondamente la sua opera. “È doloroso vedere come le idee americane siano state stravolte”, ha commentato. Inoltre, ha affrontato l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla società odierna. Durante il suo discorso di ringraziamento, ha mostrato un video provocatorio in cui un’IA rappresentava Papa Francesco in situazioni surreali, evidenziando i pericoli di un uso irresponsabile della tecnologia. “L’intelligenza artificiale rappresenta un rifiuto di ciò che vogliamo rappresentare”, ha dichiarato, esprimendo preoccupazione per il futuro delle nuove generazioni.
In conclusione, l’intervento di Wim Wenders all’Accademia dei Lincei ha offerto uno spaccato significativo su temi di grande attualità, dall’importanza della pace e della cultura europea alle sfide poste dall’intelligenza artificiale. La sua visione ottimistica nei confronti dell’umanità, unita a un forte senso di responsabilità, invita a una riflessione profonda su come possiamo costruire un futuro migliore, non solo per l’Europa, ma per il mondo intero.