
Ruvolo: la sfida delle imprese nella ricerca di personale qualificato
In un contesto economico sempre più complesso e sfidante, la questione della mancanza di personale qualificato sta diventando un tema cruciale per il futuro delle aziende italiane. Durante l’inaugurazione della prima edizione del ‘Festival dell’Imprenditore’, il presidente di Confimprenditori, Stefano Ruvolo, ha messo in luce come la vera emergenza per chi fa impresa non risieda solo nelle tasse e nella burocrazia, ma nella carenza di competenze e professionalità tra i candidati.
Ruvolo ha dichiarato: “In questo momento, le aziende italiane sono in cerca di talenti che non solo possiedano le giuste competenze tecniche, ma anche la volontà di mettersi in gioco e di affrontare nuove sfide”. Questo scenario sta diventando un freno per molte imprese, le quali si trovano ad affrontare un mercato in continua evoluzione e sempre più competitivo.
la necessità di un cambio di passo nella formazione
Uno dei punti centrali del discorso di Ruvolo è stato il bisogno di un investimento serio e immediato nella formazione professionale. Questo implica una maggiore attenzione alla formazione accademica, ma anche un riconoscimento e una valorizzazione del lavoro manuale e tecnico, settori spesso sottovalutati. La formazione deve quindi diventare un ponte tra il mondo della scuola e quello dell’impresa, affinché le nuove generazioni siano pronte ad affrontare le sfide del mercato del lavoro.
l’importanza dell’innovazione
Ruvolo ha anche sottolineato l’importanza dell’innovazione nel contesto imprenditoriale attuale. “L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il modo di fare impresa, di gestire i processi e di entrare nei mercati”, ha affermato. Le aziende che non si adattano a questa nuova realtà rischiano di rimanere indietro e, in alcuni casi, di scomparire. Tuttavia, per poter innovare, è fondamentale creare le giuste condizioni. “Non possiamo limitarci a parlare di innovazione; dobbiamo metterci nelle condizioni di innovare”, ha aggiunto.
ripensare l’ingresso nel mondo del lavoro
Secondo Ruvolo, l’ingresso nel mondo del lavoro necessita di un ripensamento radicale. È tempo di superare vecchi schemi e approcci che non si allineano più con le esigenze delle imprese italiane. “Dobbiamo favorire un approccio più pragmatico, che tenga conto della realtà delle aziende e delle loro necessità”, ha affermato. Questa visione implica una collaborazione più stretta tra istituzioni educative e imprese, affinché i percorsi formativi siano in linea con le richieste e le competenze richieste dal mercato.
In sintesi, la crisi di personale qualificato è un fenomeno globale, ma in Italia è aggravato da fattori culturali e da una percezione negativa del lavoro manuale e tecnico. Ruvolo ha sottolineato l’importanza di cambiare questa narrativa, promuovendo il valore del lavoro tecnico e manuale, mostrando come queste professioni possano offrire opportunità di carriera gratificanti e ben retribuite.
Inoltre, è essenziale investire nella formazione continua non solo per i neolaureati, ma anche per chi già lavora e desidera aggiornare le proprie competenze. “La formazione deve essere un processo continuo, non limitato a un periodo della vita”, ha affermato Ruvolo, invitando le aziende a investire nella crescita professionale dei propri dipendenti.
Infine, Ruvolo ha esortato le istituzioni a creare politiche che supportino la formazione e l’occupazione. Questo significa non solo investire in programmi di formazione, ma anche incentivare le aziende ad assumere e investire nei giovani talenti. “La collaborazione tra pubblico e privato è fondamentale per affrontare questa emergenza”, ha concluso.
Il Festival dell’Imprenditore rappresenta un’opportunità per avviare un dialogo tra imprese, istituzioni e mondo della formazione. È un momento per riflettere sulle sfide attuali e future, ma soprattutto per trovare soluzioni concrete che possano garantire un futuro migliore per le imprese e per i lavoratori in Italia. La strada da percorrere è lunga, ma è imperativo iniziare a costruire un sistema che valorizzi le competenze e favorisca l’innovazione.