Nelle ultime ore, le principali Borse europee hanno mostrato segnali di contenimento del calo, nonostante i future sugli indici statunitensi rimangano deboli. Questa flessione avviene in un contesto internazionale particolarmente teso, segnato dall’attacco di Israele all’Iran, che segna l’apertura di un nuovo fronte di guerra in Medio Oriente, un’area già gravemente colpita dai conflitti in corso, tra cui quello tra Russia e Ucraina.
performance delle borse europee
I mercati hanno reagito in modo variegato a questo scenario. Madrid si è rivelata la piazza più colpita, registrando un calo dell’1,43%. Francoforte ha mostrato una flessione meno marcata, fermandosi a un -1,1%, seguita da Milano con un -1%. Parigi ha chiuso a -0,8%, mentre Londra si è mantenuta sostanzialmente invariata.
andamenti delle materie prime
A fronte di queste tensioni geopolitiche, i mercati delle materie prime hanno registrato andamenti contrastanti. Ecco alcuni dei principali sviluppi:
- Prezzo del greggio: il WTI ha guadagnato l’8,22%, raggiungendo i 73,62 dollari al barile.
- Gas: incremento significativo del 5,37%, a 38,15 euro al MWh ad Amsterdam.
- Oro: aumento del 0,98%, arrivando a 3.415 dollari l’oncia.
Questi movimenti sono in parte dovuti alle preoccupazioni relative alla sicurezza delle forniture di energia in seguito agli sviluppi in Medio Oriente. Anche il dollaro si è rafforzato, scambiandosi a quasi 0,87 euro e 0,74 sterline.
settori in evidenza
Tra i settori che hanno mostrato performance positive, spiccano le compagnie petrolifere. Ecco alcune delle variazioni più significative:
- Bp: +3,13%
- Shell e TotalEnergies: entrambe a +1,75%
- Eni: chiusura a +1,75%
Questi risultati indicano chiaramente che gli investitori stanno scommettendo su un ulteriore aumento dei prezzi del petrolio, in previsione di una possibile escalation dei conflitti che potrebbe compromettere le forniture.
Al contrario, i settori automobilistico e del lusso hanno subito perdite significative. Ecco un riepilogo dei cali più rilevanti:
- Stellantis: –2,7%
- Volkswagen: –2,33%
- Burberry: –3%
- Richemont: –2,8%
- Cucinelli: –2,15%
- Moncler: –2,1%
Queste fluttuazioni sono spesso correlate alle incertezze geopolitiche e alle fluttuazioni economiche.
Nel settore bancario, le azioni di Popolare Sondrio hanno ceduto il 2,24%, mentre Banco Bpm ha visto un calo del 2,13%. Anche altre istituzioni come Bbva, Mediobanca, Unicredit, Bper e Mps hanno registrato perdite significative, con cali oscillanti tra l’1,5% e il 2%.
Questa situazione di mercato riflette le incertezze globali e le reazioni degli investitori a eventi imprevedibili. Con l’attuale contesto geopolitico che continua a evolversi, gli investitori rimangono vigili, monitorando non solo le fluttuazioni del mercato azionario, ma anche le dinamiche delle materie prime e le politiche monetarie in atto. La combinazione di fattori interni ed esterni continuerà a influenzare il sentiment del mercato nei prossimi giorni e settimane.