Il settore audiovisivo in Italia si configura come un pilastro fondamentale dell’economia nazionale, capace di generare un significativo valore economico, creare occupazione e promuovere l’attrattività territoriale. L’Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali (Anica) rappresenta oltre 200 imprese attive in tutte le fasi del ciclo produttivo, dalla creazione alla distribuzione, abbracciando anche i servizi tecnici, le piattaforme di streaming, l’export e i settori emergenti come l’animazione e i creator digitali.
Nel corso del 2023, gli investimenti complessivi nel comparto audiovisivo, sia pubblici che privati, hanno superato i 2 miliardi di euro. Questo dato, fornito da Francesca Medolago Albani, direttrice Sviluppo Strategico, Relazioni Esterne e Formazione di Anica, è emblematico della vitalità di un settore che, nonostante le sfide globali, continua a dimostrare una capacità di resilienza e crescita. La Medolago Albani ha esposto queste considerazioni durante gli Stati Generali della Cultura 2025, un importante evento organizzato da Il Sole 24 Ore, dove sono stati messi in luce i contributi del settore alla cultura e all’economia italiane.
La diffusione della produzione audiovisiva in Italia
Attualmente, in Italia sono attivi ben 43 set di ripresa, distribuiti da nord a sud, dal Trentino-Alto Adige fino alla Sicilia. Questo è un segnale chiaro della diffusione della produzione audiovisiva, che non si limita a pochi centri ma abbraccia l’intero territorio nazionale. Le Regioni hanno riconosciuto l’importanza strategica del settore e, dal 2003, hanno investito in modo efficace attraverso le Film Commission. Un esempio virtuoso è rappresentato dalla Campania, che ha saputo attrarre investimenti e sviluppare competenze locali, trasformando così l’audiovisivo in un motore di sviluppo economico.
Il ritorno economico degli investimenti
Secondo le stime della Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), ogni euro investito nel settore audiovisivo genera un ritorno economico pari a 3,54 euro. Questo dato evidenzia non solo il valore economico diretto, ma anche l’impatto occupazionale, particolarmente significativo nelle regioni del Mezzogiorno e nelle Isole, dove il settore audiovisivo offre opportunità di lavoro a molte persone, contribuendo così a ridurre il divario economico tra le diverse aree del Paese.
Opportunità e sfide del settore audiovisivo
L’industria audiovisiva è spesso definita “leggera”, in quanto non richiede grandi infrastrutture per operare e produrre valore. Tuttavia, ciò di cui questo settore ha davvero bisogno è una continuità e stabilità degli investimenti. Questo è cruciale per permettere alle imprese di pianificare progetti a lungo termine, formare talenti e innovare. La Medolago Albani ha ribadito che senza un supporto costante da parte delle istituzioni e dal mercato, il settore rischia di non esprimere appieno il suo potenziale.
Inoltre, la crescente diffusione delle piattaforme di streaming ha aperto nuove opportunità per la produzione e la distribuzione di contenuti. Le aziende italiane hanno cominciato a collaborare con giganti del settore come Netflix, Amazon Prime Video e Disney+, portando storie italiane su palcoscenici globali. Questo non solo ha permesso di ampliare il mercato di riferimento, ma ha anche contribuito a una maggiore visibilità e valorizzazione delle culture locali.
Il turismo cinematografico è un altro aspetto da non sottovalutare. La realizzazione di film e serie TV in Italia ha un impatto positivo sul turismo, attirando visitatori nei luoghi in cui sono stati girati i film. Località come Matera, diventata famosa grazie al film “No Time to Die” della saga di James Bond, hanno visto un incremento notevole nel numero di turisti. Questo fenomeno è un chiaro esempio di come il settore audiovisivo possa fungere da volano per l’economia locale.
In sintesi, il settore audiovisivo in Italia si presenta come un motore di sviluppo strategico, capace di generare valore e occupazione, oltre a promuovere l’immagine del Paese nel mondo. Con l’impegno delle istituzioni e il supporto delle imprese, è possibile continuare a coltivare questo potenziale, trasformando l’industria in un fulcro di innovazione e creatività. L’audiovisivo è, senza dubbio, una delle chiavi per il futuro economico e culturale dell’Italia.